Coronavirus, test del sangue per capire chi peggiorerà in 24 ore

I ricercatori dell’Università di Sydney e dell’Istituto per malattie infettive e biosicurezza dell’ospedale di Westmead si sono posti un nuovo obiettivo nella lotta al coronavirus: quello di realizzare un esame del sangue in grado di distinguere i pazienti che hanno bisogno di un ricovero in terapia intensiva e quelli che hanno solo sintomi lievi. Come riporta l’Ansa, l’equipe di ricercatori conta di lanciarlo entro cinque settimane.

Lo scopo delle analisi sarà individuare il biomarker di un singolo gene IFI27, già usato per rilevare i primi segnali di influenza stagionale per i pazienti più a rischio.

Stando a quanto sostengono gli studiosi, il test potrebbe riuscire a evidenziare se un paziente subirà un peggioramento delle condizioni entro 24 ore o se può essere mandato in isolamento domiciliare per non sovraffollare gli ospedali.

Benjamin Tang, che dirige lo studio, ha dichiarato al Sydney Morning Herald di essere “cautamente ottimista” in merito all’efficacia e l’attendibilità del test. L’esperto ha rivelato che sul biomaker sono stati raccolti dati per un decennio, in vista di un’eventuale pandemia.

Il test è stato sperimentato su un numero ridotto di pazienti infetti, portando a risultati “superiori alle aspettative”, come ha rivelato Tang. Per dimostrare l’efficacia del test su larga scala, i ricercatori hanno lanciato una campagna di raccolta fondi per finanziare gli esami di oltre 500 campioni di sangue.

Sono molte le iniziative legate allo studio del sangue per la lotta al coronavirus: ne è un esempio la sperimentazione partita negli ospedali di Pavia e Mantova sulla cura dei malati attraverso il plasma estratto dal sangue dei guariti, o il test sierologico dell’azienda Diasorin in grado di individuare gli anticorpi al coronavirus nei pazienti contagiati, per capire chi ne è diventato immune.

Fonte foto: ANSA