Coronavirus: le nuove misure del governo contro l'emergenza
Il governo ha deciso nuove misure per contenere l'emergenza coronavirus
In Italia, in seguito all’emergenza coronavirus, si ferma anche la Giustizia. Al termine di un Consiglio dei Ministri che si è svolto nella notte, è arrivato il via libera all’applicazione negli uffici giudiziari, per due settimane, del regime della sospensione feriale. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a Palazzo Chigi. Il provvedimento si è reso necessario per potersi organizzare alle nuove misure di contenimento della diffusione del virus.
Bonafede ha spiegato: “In queste due settimane, fino al 23 marzo, gli uffici giudiziari funzioneranno come nel mese di agosto. Queste due settimane serviranno ai responsabili degli uffici giudiziari per predisporre le regole per rispettare il decreto”.
Il ministro della Giustizia ha anche fatto sapere che il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri prevede anche “un potenziamento delle misure tecnologiche” e che “laddove sarà possibile, ci saranno udienze con videoconferenze“.
Su ‘Facebook’, Bonafede ha scritto: “Con il decreto legge approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri, abbiamo deciso che per le prossime due settimane (dal 8 marzo fino al 22 marzo) saranno sospesi termini e udienze su tutto il territorio nazionale. L’unica attività consentita sarà quella urgente e improrogabile, in analogia a quanto previsto dalla Legge n. 742/1969 per la sospensione feriale di procedimenti e udienze”.
Il ministro della Giustizia ha aggiunto: “In questo intervallo di due settimane, i vertici degli uffici giudiziari avranno la possibilità di poter organizzare l’attività giudiziaria che riprenderà dal 23 marzo con tutte le cautele e le misure previste nel decreto legge a tutela della salute degli addetti ai lavori e degli utenti della giustizia. Si tratta di misure organizzative per evitare assembramenti e contatti ravvicinati tra le persone all’interno dell’ufficio giudiziario: regolazione degli orari e dell’accesso del pubblico agli uffici, ricorso ‘rafforzato’ alle tecnologie telematiche e alle videoconferenze per le udienze, possibile celebrazione delle udienze a porte chiuse”.
Poi Bonafede ha concluso: “Inoltre, prevediamo anche che i capi degli uffici giudiziari, sentita l’autorità sanitaria e il consiglio dell’ordine degli avvocati, potranno, in ragione di emergenze epidemiologiche certificate, rinviare le udienze non urgenti e i termini nei procedimenti civili e penali a data successiva al 31 maggio. La giustizia va avanti nel pieno e totale rispetto della salute di tutti coloro che accedono negli uffici giudiziari”.
Nel provvedimento studiato dal governo sono state accorpate sia le restrizioni per gli uffici giudiziari sia quelle per mandare rinforzi nelle corsie degli ospedali, in prima linea per contrastare l’epidemia.
Il piano di emergenza per far fronte al coronavirus, riporta ‘Ansa’, consentirà assunzioni di 20 mila lavoratori tra medici, infermieri e operatori e la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto.
Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5mila impianti di ventilazione assistita, che verranno acquistati dalla Protezione civile attraverso la Consip con procedure rapide e semplificate.