Coronavirus, la situazione al Centro e al Sud: parla Locatelli
Il quadro del presidente del Consiglio superiore di sanità
“Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del Centro e del Sud è un dato ormai solidamente corroborato dall’evidenza dei numeri”. Lo ha detto durante la conferenza stampa alla Protezione civile Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ripreso dall’Ansa.
Locatelli ha sottolineato come “anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due Regioni senza casi fatali“.
Poi l’appello al buonsenso: “È sicuro che il numero dei decessi scenderà ulteriormente, ma dobbiamo avere bene in testa la necessità di essere assolutamente cauti e attenti nella ripresa, sia della nostra vita sociale sia delle attività produttive”.
Quindi, nella fase 2 sarà fondamentale avere la capacità di “cogliere gli eventi sentinella” per far siì che eventuali “focolai epidemici locali rimangano tali e non assumano” connotati regionali o nazionali.
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Coronavirus, la situazione delle terapie intensive
Oltre al quadro relativo al Centro-Sud, il presidente del Css si è soffermato anche sulla situazione delle terapie intensive a livello nazionale.
“Il 3 aprile – ha spiegato – avevamo in terapia intensiva 4.063 pazienti, oggi poco più di 2.800: dà l’idea di quanto è stata alleggerita la pressione” su questi reparti, che possono ora assistere meglio anche i malati non Covid-19.
“Per quanto riguarda numero di tamponi e di positivi – ha aggiunto – se calcoliamo la percentuale di questi ultimi sul numero dei tamponi siamo al 5,35%, un indicatore dell’efficacia delle misure di distanziamento sociale e lockdown”.
Coronavirus, call per test sierologici nelle prossime ore
Locatelli ha inoltre annunciato che “nelle prossime ore verrà resa nota una call per tutte le aziende che ritengono di avere i test” sierologici che rispondono ai requisiti indicati dal governo.
La call sarà aperta per 5 giorni e, subito dopo, “un panel identificato dal commissario Arcuri – ha spiegato Locatelli -, con competenze tra loro complementari, procederà all’identificazione del test” che verrà poi somministrato ad un campione di 150 mila persone.
Coronavirus, indice di contagio sceso a 0,8%
“L’ ‘R con zero’ è già sotto il valore di 1, ora è attorno allo 0,8%” ha poi aggiunto Franco Locatelli sottolineando che in questi giorni l’indice di contagiosità si attesta tra lo 0,83 e lo 0,78.
Per mantenerlo su questi livelli, e farlo scendere ancora, “dobbiamo impiegare 5 strumenti: contact tracing, uso tamponi, dispositivi di protezione individuale, permanenza dei Covid hospital, implementazione dell’efficacia della medicina territoriale”.
E, “aggiungo – ha concluso – la responsabilità dei comportamenti individuali”.