Coronavirus, 450 persone chiuse nell'ospedale di Schiavonia

Nell'istituto dove sono transitati alcuni casi di coronavirus, ai pazienti e al personale è stato vietato di uscire

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato: 22-02-2020 13:54

Sono 450 le persone chiuse da ieri pomeriggio all’interno dell’ospedale di Schiavonia (Padova), in seguito ai casi di coronavirus accertati all’interno della struttura, tra cui uno mortale.

Tra le persone chiuse in ospedale, 300 sono pazienti e 150 sono dipendenti della struttura. Per tutti, come riporta Ansa, è prevista l’effettuazione del tampone per accertare l’eventuale contagio. Complessivamente, l’ospedale ha 300 posti letto e 600 dipendenti.

Il prelievo dei tamponi è iniziato in tre reparti, secondo quanto è stato riferito dai dipendenti che attendono all’esterno del nosocomio. I primi a essere interessati dallo screening sono il pronto soccorso, il reparto di medicina e quello di terapia intensiva, dove i due pazienti positivi erano transitati.

Intanto, continuano a salire i casi di contagio da coronavirus tra Lombardia e Veneto, con le prime due vittime.

Coronavirus nell’ospedale di Schiavonia, la testimonianza di un’infermiera

“Abbiamo dormito sui letti e sulle barelle della sala operatoria, arrangiandoci con felpe e lenzuola”, ha rivelato all’Ansa un’infermiera strumentista dell’ospedale in provincia di Padova.

“Siamo stanchi, affamati e preoccupati“, ha aggiunto. “Non pensavamo proprio che una cosa del genere potesse succedere a un ospedale di provincia come il nostro, non siamo abituati a girare per l’ospedale senza lavorare e non possiamo uscire nemmeno in cortile, è una situazione irreale”.

Ha l’aria di essere un duro sfogo quello dell’infermiera trattenuta nel blocco operatorio da ieri pomeriggio con altri 14 colleghi: “Io dovevo smontare alle 20, ma poco prima ci hanno detto che non potevamo lasciare l’ospedale”.

“Il tampone ce l’hanno fatto a mezzanotte e mezza, le analisi hanno dato la precedenza ai medici della rianimazione che sono entrati in contatto col paziente deceduto – ha dichiarato – i risultati sono già arrivati e per fortuna sono tutti negativi”.

L’emergenza, tuttavia, non ha interrotto le attività: “Questa notte i colleghi hanno fatto anche due interventi”, ha specificato la dipendente dell’ospedale.

“Il dirigente infermieristico e il dirigente medico sono rimasti con noi e hanno dormito nei loro uffici – ha aggiunto – inoltre abbiamo tante mascherine per chi deve entrare a contatto coi pazienti. Quando potremo tornare a casa, dovremo fare una quarantena fiduciaria di 14 giorni, restando isolati e usando le mascherine con i famigliari”.