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Coronavirus, cos'è il pangolino. Potrebbe essere pericoloso

Sui pangolini è incentrata la ricerca condotta in Cina. I dati non sono ancora stati pubblicati

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Dopo i pipistrelli e i serpenti ora l’attenzione è puntata sul pangolino: potrebbe essere questo l’animale selvatico nel quale il coronavirus dei pipistrelli si sarebbe mutato e trasformato nel coronavirus 2019-nCoV capace di aggredire l’uomo.

Il pangolino è un piccolo mammifero simile a un formichiere, minacciato di estinzione, nonché vittima di traffici illeciti per le sue scaglie, considerate un toccasana dalla medicina orientale.

Sui pangolini è incentrata la ricerca condotta in Cina da Shen Yongyi e Xiao Lihua, entrambi della South China Agricultural University (Scau) di Guangzhou.

La ricerca, basata su dati genetici, al momento è pubblicata soltanto sul sito dell’università cinese ed è questo uno dei motivi per cui è stata accolta con perplessità dalla comunità scientifica internazionale.

È stato osservato che il coronavirus dei pangolini ha recettori molto simili a quelli osservati nel coronavirus 2019-nCoV: in sostanza, sarebbe emerso che i due virus utilizzano una chiave molecolare molto simile per riuscire ad entrare nelle cellule dell’apparato respiratorio dell’uomo.

“Quest’ultima scoperta avrà un grande significato per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus”, si legge sul sito della Scau. L’ipotesi sembra plausibile, “ma la cautela è d’obbligo perché la ricerca non è stata ancora pubblicata”, rileva la rivista Nature sul suo sito.

Come rileva il Wwf, i pangolini sono vittime di un traffico clandestino. Le otto specie note sono “tutte in via di estinzione”. Sempre il Wwf riferisce che “la sottospecie cinese ha avuto un declino del 90% dal 1960, proprio a causa del commercio illegale”.

Coronavirus, quello che c'è da sapere sul pangolino Fonte foto: ANSA
Coronavirus, quello che c'è da sapere sul pangolino
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