Dal coronavirus a una "nuova Tangentopoli": l'allarme di Renzi
Alcune anticipazioni estratte dal nuovo libro di Matteo Renzi, intitolato "La mossa del cavallo"
In vista dell’uscita del nuovo libro di Matteo Renzi, intitolato ‘La mossa del cavallo. Come ricominciare, insieme”, il quotidiano ‘La Stampa’ ha anticipato alcuni passaggi del testo scritto dall’ex presidente del Consiglio, ora leader di Italia Viva.
Nel suo libro, Renzi, parlando del ‘dopo coronavirus‘, ha parlato della possibilità di ritrovarsi a fare i conti con una “nuova Tangentopoli“.
Queste le parole del fondatore di Italia Viva: “Ho paura che, in assenza di una forte capacità reattiva della politica, l’Italia dovrà affrontare anche la risposta popolare scatenata da una serie di inchieste che i media potrebbero presentare come ‘la nuova Tangentopoli’.
“La mia”, ha spiegato Renzi, “è un’impressione nata leggendo i resoconti di quanto accaduto e ricordando l’insegnamento di qualche saggio collega del passato: quando la politica è debole, si guarda alla magistratura quasi per conferirle un acritico potere di supplenza».
L’ex premier ha anche indicato i potenziali campi di indagine: “Gli strumenti di protezione individuale, vale a dire le mascherine, sono arrivati attraverso percorsi a dir poco rocamboleschi“.
E poi: “Siamo sicuri che, davanti a ciò che è accaduto e agli oltre trentamila morti, qualche pm non vorrà indagare sulle responsabilità della classe politica nella conduzione dell’emergenza? La definizione delle zone rosse, la tempistica delle chiusure, il periodo di preparazione tra la prima notizia di contagi a Wuhan e il paziente uno di Codogno, la gestione della Protezione civile, il rapporto tra regioni e Stato centrale, ma anche tra regioni e comuni”.
La conclusione di Renzi: “Anche per questo, ho chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare che faccia chiarezza. Non certo per il desiderio di sostituirsi alla magistratura – che dovrà effettuare i propri rilievi -, ma per recuperare quanto accaduto, gli elementi positivi e negativi, in una cornice politica, come lezione per il futuro”.
Renzi e le parole su Conte nel suo nuovo libro
Nel suo libro, Renzi ha parlato anche di Conte, con cui in passato ha avuto più di uno scontro.
A proposito dello stile adottato da Conte durante l’emergenza coronavirus, il leader di Italia Viva ha scritto: “Conte è stato molto apprezzato dalla popolazione, uno stile che trovo abbia aiutato a contenere i toni. Questo tipo di consenso – altissimo durante la fase più dura della crisi, in Italia come negli altri paesi – è stato un valore, nell’economia complessiva della fase politica che abbiamo vissuto”.
Riguardo alla gestione istituzionale dell’emergenza, però, Renzi ha obiettato: “La realtà ci ha drammaticamente messo di fronte all’evidenza che, davanti a un’emergenza, può bastare qualche decreto del presidente del Consiglio dei ministri per sospendere le libertà costituzionali di sessanta milioni di italiani”.
E ancora: “Un presidente del Consiglio non può avere occhi solo per gli indici di gradimento, deve guardare al numero dei posti di lavoro, al Pil, alle previsioni internazionali. Non è ammissibile un sistema che mira a mantenere il consenso con una diretta Facebook a settimana, che dribbla le procedure parlamentari rifugiandosi in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa delle libertà, né possiamo accettare l’approccio da Stato etico, che vuole misurare gli affetti in centimetri. Ai cittadini vanno date risorse, non limiti”.