Coronavirus: morto il critico Germano Celant, fondò l'arte povera
Aveva 80 anni. Avrebbe contratto il virus negli Usa, dove si trovava per una mostra di arte moderna
È morto Germano Celant. Il critico era ricoverato da un mese all’ospedale San Raffaele di Milano dopo aver contratto il nuovo coronavirus. Ne dà notizia l’Ansa. Nato a Genova nel 1940, è considerato il fondatore dell’arte povera. Autore di oltre 50 pubblicazioni, tra cui Land Arte e Conceptual Art, è stato curatore al Guggenheim di New York e ha organizzato rassegne nei musei più importanti del mondo.
Il critico genovese avrebbe sviluppato i sintomi di Covid-19 dopo un viaggio negli Stati Uniti, dove era stato per l’Armory Show, mostra di arte moderna di New York. Lascia la moglie Paris Murray e un figlio, Argento Celant.
Chi era Germano Celant, curatore e critico d’arte
Nel 1967 riunì gli artisti Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini a Genova, alla Galleria La Bertesca, per la mostra Arte povera.
Iniziò così l’omonimo movimento, nato in contrasto con l’arte patinata e consumista che si stava imponendo alla fine del decennio. Secondo la visione di Germano Celant, la nuova ondata avrebbe permesso agli artisti di riappropriarsi del binomio Uomo–Natura, concentrandosi sull’immanenza e sulla rilevanza del gesto artistico.
Franceschini: “Piangiamo la scomparsa del suo talento”
“Il mondo della cultura e della creatività oggi piange la scomparsa di un altro suo grande esponente. Germano Celant, cui si deve una delle avanguardie creative italiane più feconde del Novcento, lascia un’Italia impoverita del suo genio e del suo talento”, ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini ai microfoni dell’Ansa.