Coronavirus, la lista delle attività che restano aperte
Attivi market, farmacie, raccolta rifiuti, farmacie. Ridotte le attività legate alla Pa
Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, come aveva annunciato sabato sera su Facebook, con una nuova stretta: chiusura per le attività non essenziali su tutto il territorio. “Le imprese le cui attività sono sospese per effetto del presente decreto completano le attività necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza”, si legge nel Dpcm. Le attività che, con il provvedimento, vengono sospese, “possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile”, si legge ancora nel testo.
Nel nuovo decreto è confermato anche il divieto totale di spostamenti da un comune all’altro.
Coronavirus, la lista delle attività aperte
Ecco le 80 voci escluse dalla sospensione per l’emergenza coronavirus, secondo la lista Ateco pubblicata dal Dpcm: coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali; pesca e acquacoltura; estrazione di carbone; estrazione di petrolio greggio e di gas naturale; attività dei servizi di supporto all’estrazione di petrolio e di gas naturale; industrie alimentari e delle bevande; fabbricazione di spago, corde, funi e reti; fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento); confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro.
Ancora: fabbricazione di imballaggi in legno e della carta; stampa e riproduzione di supporti registrati; fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio; fabbricazione di prodotti chimici; fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici; fabbricazione di articoli in gomma, di articoli in materie plastiche, di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia, di apparecchi per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche, di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità.
Incluse nella lista anche: fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, di macchine per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori), di macchine per l’industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori); fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori); fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche; fabbricazione di attrezzature ed articoli di vestiario protettivi di sicurezza.
La lista prosegue con: fabbricazione di casse funebri; riparazione e manutenzione installazione di macchine e apparecchiature; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; raccolta, trattamento e fornitura di acqua; gestione delle reti fognarie; attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali; attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti; ingegneria civile; installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni; manutenzione e riparazione di autoveicoli; commercio di parti e accessori di autoveicoli.
La lista stilata dal governo comprende ancora: commercio all’ingrosso di materie prime agricole e animali vivi; commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco; commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici; commercio all’ingrosso di libri riviste e giornali, di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori; commercio all’ingrosso di altri mezzi ed attrezzature da trasporto, di strumenti e attrezzature ad uso scientifico, di articoli antincendio e infortunistici oltre che di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento.
Esclusi anche il trasporto terrestre e trasporto mediante condotte, il trasporto marittimo e per vie d’acqua, il trasporto aereo, il magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, i servizi postali e attività di corriere. Non rientrano nello stop “alberghi e strutture simili, servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, legali e contabili, di direzione aziendali e di consulenza gestionale; attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche; ricerca scientifica e sviluppo; attività professionali, scientifiche e tecniche; servizi veterinari; servizi di vigilanza privata; servizi connessi ai sistemi di vigilanza; attività di pulizia e disinfestazione; call center; attività di imballaggio e confezionamento conto terzi; agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste.
Nel settore sei servizi e della Pa sono inoltre garantite: amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione assistenza sanitaria; servizi di assistenza sociale residenziale; assistenza sociale non residenziale; attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali; riparazione e manutenzione di computer e periferiche, di telefoni fissi, cordless e cellulari, di elettrodomestici e di articoli per la casa. Incluse infine le attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico.