Coronavirus e idrossiclorochina: nuovo allarme dall'Australia
Dall'Australia arriva un nuovo allarme sull'uso dell'idrossiclorochina per prevenire o trattare il coronavirus
Nuovo allarme sull’utilizzo dell’idrossiclorochina per trattare o prevenire il coronavirus. Come riporta ‘Ansa’, secondo la task force ufficiale del governo australiano, questo farmaco contro la malaria, l’artrite reumatoide e le condizioni di autoimmunità, promosso fra gli altri dal presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump come “punto di svolta” nella lotta al virus, non deve essere utilizzato.
Il professor Julian Elliott, direttore esecutivo della task force, che ha combinato i risultati di sei sperimentazioni del farmaco per il trattamento del Covid-19, con un totale di 5866 partecipanti, ha detto: “Abbiamo piena certezza che l’idrossiclorochina non è efficace per il trattamento del Covid-19 e vi sono forti indicazioni che possa causare danni significativi“.
Secondo la task force australiana, il farmaco non riduce la mortalità né abbrevia il periodo di ricovero in ospedale, mentre espone il paziente a effetti collaterali fra cui tossicità cardiaca e lesioni oculari irreversibili.
La task force, finanziata dal governo di Canberra, recensisce i dati di studi e sperimentazioni condotti attorno al mondo, al fine di identificare errori o distorsioni scientifiche, ed emette poi le sue raccomandazioni cliniche.