Coronavirus, Harvard boccia le misure italiane: lo studio
Uno studio ha evidenziato cosa non ha funzionato nella risposta italiana al coronavirus
Le misure adottate dal governo italiano per contenere la diffusione del coronavirus sono finite nel mirino dell’università di Harvard: secondo l’analisi della rivista scientifica ‘Harvard Business Review’, pubblicazione della celebre università statunitense, l’Italia ha infatti compiuto alcuni errori nel rispondere all’emergenza Covid-19, anche se parte della crisi può avere avuto sviluppi che “non potevano essere sotto il pieno controllo dei legislatori”.
Lo studio americano ha puntato il dito sui troppi ostacoli che hanno dovuto affrontare i leader italiani “nel riconoscere l’entità della minaccia rappresentata dal Covid-19, nell’organizzare una risposta sistematica e nell’apprendere cosa fare dai primi successi e ‘fallimenti'”.
Quello italiano, stando all’analisi della ‘Harvard Business Review’, è stato “un fallimento sistematico nell’assorbire e agire rapidamente ed efficacemente in base alle informazioni esistenti”, in quanto non c’era “una completa mancanza di conoscenza di ciò che doveva essere fatto” dal momento che era a disposizione “l’esempio della Cina”.
Tra i punti critici evidenziati nello studio spiccano la sottovalutazione dei rischi nella prima fase dell’emergenza coronavirus, i provvedimenti graduali adottati dal governo italiano (“non coerente con la rapida diffusione del virus”), la mancata capacità di tracciare la linea dei contagi e gli errori nella fase di raccolta dei dati.