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Coronavirus, previsione Ema: per quanto tempo rimarrà in circolo

Il direttore esecutivo dell'Ema, Guido Rasi, spiega che il coronavirus potrebbe circolare ancora per più di un anno. Il punto sul vaccino

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha spiegato in un’intervista rilasciata a La Stampa che il vaccino relativo al coronavirus non sarà disponibile a breve e che quindi bisogna utilizzare “protezioni, distanziamento e rispetto delle norme igieniche. Oltre che gli strumenti per spegnere sul nascere i piccoli focolai“. “L’Italia dopo il lockdown ha acquisito una posizione di vantaggio che ora non deve perdere”, ha aggiunto Rasi che ha poi affermato che i “i governi e la Commissione non possono aspettare l’ultimo giorno per assicurarsi le dosi e per questo stanno negoziando”.

Altra questione però è l’autorizzazione che potrebbe concedere l’Ema per la somministrazione in Fase 3 del vaccino sperimentale. “In questo momento non c’è nessuna legge che ci autorizzi. Ma non è una questione di fase 2 o 3, quanto di evidenze che consentano una valutazione positiva del vaccino che in questo momento non abbiamo”, dichiara Rasi.

“Se tutto procedesse nel migliore dei modi – continua – diciamo che le prime dosi del vaccino potrebbero essere somministrate ad inizio 2021. Ma ci sono ancora molte cose da capire sulla risposta immunitaria generata dal virus”.

Rasi ha quindi ribadito di avere le stesse preoccupazioni di tre mesi fa, quando disse “che la strada per il vaccino” sarebbe stata “irta di ostacoli”.

E ancora: “Stiamo parlando di un virus nuovo del quale sappiamo di non sapere. Non conosciamo quanto duri la risposta immunitaria e nemmeno di che tipo sia. Se sia più efficace quella cellulare, ossia la produzione di linfociti che uccidono direttamente l’ospite sgradito. Oppure se funzioni meglio la risposta dei linfociti B, che generano la produzione di anticorpi specifici”.

Il direttore esecutivo dell’Ema osserva anche che “ci sono tanti piccoli studi frammentati e da ciascuno arriva un segnale, ma manca un istituto centrale di coordinamento in grado di mettere ordine a questo caos che non consente di capitalizzare al meglio i risultati”.

“L’Ema – spiega – ha le capacità e l’organizzazione per farlo, ma il coordinamento potrebbe essere esercitato anche da altri. Purché si faccia, altrimenti i tempi per farmaci a vaccino si allungano”.

“Nel mondo il virus viaggia al ritmo di 200 mila contagi al giorno e la mia previsione è che circolerà ancora per parecchio, forse più di un anno”, conclude Rasi.

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