Coronavirus, si riduce la curva dei contagi: l'analisi dell'Iss
Per il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità ci troviamo in una fase di rallentamento ma il picco è lontano
Il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia si sta avvicinando ma non ci siamo ancora. Lo ha detto, nel corso della conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. Dal 20 marzo, tuttavia, si nota un’apparente riduzione della curva contagi, anche se “non siamo in una fase calante, ma di rallentamento della crescita”.
Dalle parole di Brusaferro è emerso, come riporta Ansa, che si cominciano a vedere gli effetti delle misure di contenimento sull’andamento dell’infezione di coronavirus in Italia.
Oltre al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ha letto i dati in modo positivo: “Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure contenimento, ma non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale”.
Segnali positivi arrivano anche dal governatore della Lombardia Attilio Fontana: “Sicuramente non sta crescendo la linea di contagi ma penso stia per iniziare la discesa”.
Coronavirus, asintomatici e virus creato in laboratorio: l’Iss fa chiarezza
Per quanto riguarda le persone in Italia portatrici del virus ma che non manifestano sintomi, Locatelli e Brusaferro sono d’accordo: al momento, per gli esperti, “non è possibile dare una stima di quanti siano in Italia le persone asintomatiche, che pur avendo l’infezione da coronavirus non hanno sintomi o ne hanno molto lievi.
In futuro, hanno sottolineato i presidenti di Isss e Css, si prevede uno studio per identificarli, da condurre in varie aree del Paese.
Infine, Franco Locatelli ha tenuto a precisare che il coronavirus non è nato in laboratorio: “Non facciamo del fantabioterrosimo. Abbiamo indicazioni chiare che non ci sia stata possibilità di generazione in laboratorio del virus SarsCoV2”.
Ipotesi diverse “non hanno alcuna consistenza scientifica”, ha concluso Locatelli in riferimento al video del Tgr Leonardo del 2015 circolato negli ultimi giorni sui social in cui si parlava di un supervirus creato in laboratorio.