Roma, "non portate i libri": scuola riapre senza banchi
All'Albertelli, un liceo classico di Roma, non sono ancora arrivati i banchi: gli studenti faranno lezione senza libri, solo sulle loro sedie
Al liceo classico Albertelli di Roma si ripartirà il 14 settembre, ma in classe ci saranno solo delle sedie: niente banchi. Agli studenti è stato anche detto di non portare i libri a scuola. Lezioni alternative, quindi, in epoca di coronavirus. Tutto, pur di scongiurare doppi turni e didattica a distanza. La decisione è contenuta nelle linee guida dell’istituto, all’Esquilino, poche centinaia di metri dalla stazione Termini. È stata ripresa da Repubblica.
Nelle linee guida della scuola c’è scritto che i banchi monoposto, “che consentono il corretto distanziamento fra gli alunni e che sono stati prontamente richiesti dalla scuola alle autorità competenti, non sono ancora stati consegnati. Dovrebbero tardare “di poche settimane”. Il rischio è che possano non arrivare prima della fine di ottobre.
Scuola senza banchi, l’appello agli studenti: “Portate solo un bloc-notes”
Cosa fare, nel frattempo? La scuola ha deciso che “gli alunni troveranno nelle aule come postazione personale solo le sedie, collocate in posizioni assegnate, che permettono il giusto distanziamento e che non vanno assolutamente spostate”.
Gli alunni, pertanto, saranno “esonerati dal portare dizionari e libri di testo che userebbero con difficoltà in tale condizione”. Basteranno dei fogli per gli appunti, quindi “bloc-notes o quaderni rigidi“.
Agli insegnanti, invece, sarà richiesto di adeguare la lezione alle particolarità del momento: quindi niente verifiche scritte che prevedano l’uso del dizionario. Difficile, in un liceo classico, soprattutto per le versioni di latino e greco.
Scuola senza banchi: i nodi degli ingressi e della ricreazione
Gli studenti, comunque, sembrano aver accettato la decisione della scuola di fare lezione senza banchi, fa sapere Carlo Rossi, genitore e membro del Coordinamento dei presidenti dei consigli d’istituto.
Resta da smarcare il nodo legato agli ingressi: la proposta è di dividerli in due turni, uno alle 7:45 e uno alle 8:45.
Per quel che riguarda l’intervallo, l’idea è di consentirne uno di “20 minuti“, senza poter uscire dall’aula e comunque con acqua e merenda portate da casa.