Coronavirus, cos'è l'indice di contagio R0 e perché è importante
L'indice R0 è un parametro che si utilizza per misurare il livello di diffusione di un'epidemia. Ecco cosa rappresenta nel dettaglio
Con la progressiva diminuzione dei nuovi casi di contagio da coronavirus in Italia, si sente spesso parlare di indice R0. Ma che cos’è e perché è così importante per capire l’andamento di un’epidemia? Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità è riportata una spiegazione che illustra il significato di questo parametro.
Coronavirus, cos’è l’indice R0
L’indice R0 rappresenta il “numero di riproduzione di base”, ovvero “il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile, cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente”, come si legge sul sito dell’Iss.
In parole povere, l’R0 serve a misurare quanto una malattia è potenzialmente trasmissibile. Se ad esempio l’indice è 2, significa che in media ciascun malato potrebbe infettare due persone. Più è alto l’R0, più è probabile il rischio di contagio e quindi di diffusione di un’epidemia.
Coronavirus, perché l’indice R0 è così importante
L’indice R0 è composto dalla probabilità di trasmissione attraverso un singolo contatto tra una persona infetta ed una non infetta, dal numero dei contatti della persona infetta e dalla durata dell’infettività. Se cala almeno uno di questi tre parametri, cala di conseguenza anche la potenziale trasmissibilità del virus.
Per questo motivo, il dato fondamentale per la ripartenza dell’Italia è rappresentato da un indice R0 quanto più prossimo allo zero: solo così l’epidemia può essere contenuta e si può quindi tornare a parlare di riapertura delle attività commerciali e fase 2.