Bonus baby sitter, chi lo avrà per primo. L'Inps precisa
L'Inps spiega che le domande arrivate dopo il superamento dei limiti di spesa saranno messe in stand by
Come funziona il bonus baby sitter per l’emergenza coronavirus? Per le domande varrà l’ordine cronologico della presentazione delle stesse. Lo scrive l’Inps nella circolare applicativa spiegando che una volta che saranno esaurite le risorse non saranno accettate ulteriori domande.
Il bonus è di 600 euro, può essere chiesto in alternativa al congedo parentale dai genitori lavoratori di figli fino a 12 anni e sale a 1.000 euro per il personale sanitario, per le forze dell’ordine e per il personale impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Con successivo messaggio dell’Istituto – si legge – “sarà resa nota la tempistica di rilascio della procedura per l’acquisizione delle domande di bonus da parte dei cittadini e per il tramite degli intermediari abilitati”.
L’Inps precisa che le domande arrivate dopo il superamento dei limiti di spesa saranno messe in stand by e potranno essere accolte solo nel caso di stanziamento di ulteriori risorse. Il bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting si può chiedere con figli fino a 12 anni alla data del 5 marzo. Quindi poiché è retroattivo a quella data si può chiedere anche se adesso il figlio avesse raggiunto quella età ma fosse under 12 alla data del 5 marzo.
Per poter fruire del bonus, tramite il Libretto Famiglia, il genitore beneficiario (utilizzatore) e il prestatore devono preliminarmente registrarsi sulla piattaforma delle prestazioni occasionali, accessibile sul sito www.inps.it. L’utilizzatore e il prestatore possono accedere alla procedura direttamente con le proprie credenziali; avvalendosi dei servizi di contact center Inps; tramite intermediari come i patronati.
In conformità alle regole dettate per la fruizione dei servizi legati al Libretto Famiglia, l’Inps ricorda che le prestazioni vengono remunerate con titoli di valore pari a 10 euro l’ora (o suoi multipli), per cui l’importo richiesto a titolo di bonus deve essere necessariamente pari a 10 euro o multipli di 10 (fino ad un massimo rispettivamente di 600/1.000 euro, a seconda della categoria di appartenenza del genitore richiedente il bonus).