Covid, pazienti sempre più giovani: nuovo identikit del positivo
Si abbassa l'età media dei malati di Covid-19. Lo rilevano i dati raccolti dall'Ats di Milano
Cambiano le fasce della popolazione più colpite dal coronavirus. L’Ats di Milano rileva che non sarebbero più gli anziani a contrarre maggiormente il Covid-19. Secondo i dati forniti dall’azienda, tra marzo e aprile i pazienti positivi ricoverati appartenevano mediamente alla fascia compresa tra i 60 e i 70 anni. L’età media si è abbassata notevolmente nel periodo estivo. Adesso l’epidemia lombarda colpisce invece le persone tra i 50 e i 40 anni. Ne dà notizia Repubblica.
“C’è stato un abbassamento dell’età media dei pazienti nel Milanese. Durante il primo lockdown, con le misure severe che venivano rispettate da tutti, le scuole chiuse e le famiglie barricate in casa, erano gli anziani la fascia più bisognosa di cure. Avendo fatto quella terribile esperienza, i pensionati hanno fatto tesoro delle regole di distanziamento apprese e sono rimasti in casa anche d’estate e in autunno. A differenza del resto della popolazione, che invece ha recuperato le antiche abitudini. Il liberi tutti dell’estate e poi il rientro in città con poco rispetto delle misure anticontagio hanno fatto il resto”, ha spiegato il dottor Andrea Gori, primario di rianimazione del Policlinico di Milano.
“Ora curiamo tanti 50enni e 60enni perché il contagio, dopo la riapertura delle scuole, avviene in ambito familiare”, ha concluso il medico, intervistato da Repubblica.
Dai dati forniti dall’azienda ospedaliera si evince che nella prima ondata più del 50% dei malati aveva più di 65 anni. La percentuale è diminuita progressivamente, arrivando al 20%-25% dei casi attuali, ancora in flessione. La curva dei contagi tra 0 e 18 anni ha raggiunto quella degli over 65, con una crescita costante rilevata a partire dall’estate.
Durante il lockdown nazionale inoltre si erano ammalate di più le donne. In estate si era registrato un trend inverso, ma i contagi tra gli uomini sono di nuovo in discesa nella seconda ondata.
Come sottolinea Repubblica, le vacanze estive, la riapertura delle scuole e la movida avrebbero contribuito maggiormente ad abbassare l’età media del paziente tipo positivo a Covid-19. Tante le infezioni in ambito familiare per la generazione della fascia tra i 40 e i 50 anni, già a rischio per l’interruzione dello smart working e gli spostamenti con i mezzi pubblici.