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POLITICA ESTERA

Corea del Nord, Kim Jong-Un obbliga i cittadini a chiamare i figli con nomi da guerra: da "Bomba" a "Pistola"

Il regime di Kim Jong-un ha deciso di obbligare i genitori a dare ai propri figli solo nomi patriottici come Chong (pistola) e Pok (bomba)

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

La Corea del Nord ha ordinato ai genitori di dare ai propri figli nomi patriottici, tra cui “bomba” e “pistola”, mentre la dittatura di Kim Jong-Un reprime l’uso di quelli più gentili ed edificanti.

La scelta di Kim sui nomi

In precedenza, Pyongyang aveva permesso ai genitori di impiegare nomi più simili a quelli più in voga nella vicina Corea del Sud.

Come riporta il Daily Mail, ora il regime ha imposto una svolta e minaccia multe a coloro che non si adeguano. I nomi adatti includono Chong Il (pistola), Chung Sim (lealtà), Pok Il (bomba) e Ui Song (satellite).

Le lamentele dei residenti

“I residenti si lamentano che le autorità stanno costringendo le persone a cambiare i loro nomi secondo gli standard richiesti dallo stato” ha detto un residente che ha chiesto di rimanere anonimo parlando con l’agenzia Rfa.

“Alle riunioni dei residenti dell’unità di sorveglianza del vicinato sono stati costantemente emessi avvisi per correggere tutti i nomi senza le consonanti finali“.

Il regime descrive i nomi adottati dalla vicina Corea del Sud come “una copia della decadente cultura yankee occidentale“.

L’annuncio di Kim sui nomi patriottici

Diverse generazioni di famiglie, riporta sempre il Daily Mail, sono state criticate dalle autorità per aver chiamato i propri figli con un misto di nomi cinesi, giapponesi e sudcoreani invece che nordcoreani.

E il leader convoca i vertici del partito

Nel frattempo, il leader nordcoreano Kim Jong Un ha convocato una riunione del partito sulle prospettive per l’anno prossimo: secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, citata dall’Agi, Kim ha fatto l’annuncio durante una riunione del Politburo affermando che il 2023 sarà un “anno storico”.

Le tensioni militari nella penisola coreana sono aumentate bruscamente quest’anno, quando Pyongyang ha effettuato una serie di test missilistici senza precedenti, tra cui il lancio, il mese scorso, del suo missile balistico intercontinentale più potente.

Lo scorso settembre, secondo i media statali, la Corea del Nord ha approvato una legge che sancisce il diritto di utilizzare “automaticamente” attacchi nucleari preventivi contro altri Paesi per scopi difensivi. Si tratta di una decisione del Leader supremo della Corea del Nord, Kim Jong-un, che rende lo status nucleare del Paese “irreversibile” e vieta qualsiasi colloquio di “denuclearizzazione”.

Fonte foto: ANSA

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