Attacco in Congo, uccisi l'ambasciatore italiano e un carabiniere
Attacco ad un convoglio Onu in Congo, morti l'ambasciatore italiano e un carabiniere
L’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, è morto lunedì mattina in un attacco ad un convoglio delle Nazioni Unite. Ne dà notizia l’Ansa. Nell’attacco è morto anche un carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, 30 anni di Latina, in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre 2020.
La notizia del decesso del diplomatico e del militare è stata data dal portavoce del Parco nazionale di Virunga ed è stata confermata dalla Farnesina. Nell’attacco è deceduta una terza persona, un autista.
L’ambasciatore viaggiava a bordo di un’autovettura che faceva parte di un convoglio della MONUSCO, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo. Nel convoglio era presente anche il capo delegazione dell’Unione Europea.
L’attacco è avvenuto torno alle 10 (le 9 italiane) nel Congo orientale, tra Goma e Bukavu, vicino al confine con il Ruanda. Secondo una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di un tentativo di rapimento del personale delle Nazioni Unite da parte di un commando terroristico.
Ferito da colpi di arma da fuoco, Attanasio è stato trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Goma, dove è poi deceduto.
Attacco in Congo, la reazione di Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha appreso la notizia del decesso dell’ambasciatore e del carabiniere mentre era Bruxellese sta rientrando in queste ore in Italia. “Ho appreso con sgomento e immenso dolore della morte oggi del nostro Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dei Carabinieri”, ha detto.
“Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle famiglie, ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nei Carabinieri”.
Attacco in Congo, chi era l’ambasciatore Luca Attanasio
Nato nel 1977 a Saronno (Varese), sposato, Luca Attanasio aveva avviato la sua carriera diplomatica nel 2003, dopo una laurea in economia aziendale all’Università Bocconi di Milano.
Il primo incarico al ministero degli Esteri alla Direzione per gli Affari economici, poi alla segreteria della Direzione generale per l’Africa. Dal 2006 al 2010 era stato a Berna come capo dell’Ufficio economico e commerciale dell’Ambasciata italiana. Poi fino al 2013 era stato Console generale reggente a Casablanca, in Marocco.
Rientrato a Roma, era diventato Capo segreteria della Direzione generale per la Mondializzazione e gli Affari globali. Nel 2015 era tornato in Africa, prima come Primo Consigliere presso l’Ambasciata italiana in Nigeria e poi, dal 2017, come Capo missione a Kinshasa, in Congo. Nell’ottobre 2019 era stato poi nominato ambasciatore straordinario.
A Casablanca Attanasio aveva spostato Zakia Seddiki, presidente e fondatrice di una ong, “Mama Sofia”, che si occupa di situazioni familiari di grave difficoltà in Congo, con particolare riguardo per bambini e madri. La coppia aveva tre figli piccoli.
Il conduttore Diego Bianchi, conosciuto con lo pseudonimo di Zoro, aveva intervistato Attanasio e lo ha ricordato con dolore.
Attacco in Congo, chi era il carabiniere ucciso
Si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso in un agguato mentre era di scorta all’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Originario di Sonnino, in provincia di Latina, 30 anni, non era sposato né aveva figli.
Arruolatosi nel 2016, Iacovacci apparteneva al XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” di stanza a Gorizia, da dove provengono generalmente i militari impegnati in questo tipo di missioni all’estero. Il 30enne si era specializzato proprio come addetto alla protezione e scorta di personale sensibile.