Chiusa la pagina Facebook perché filo-Putin: lo sfogo dell'europarlamentare Francesca Donato
Dopo aver espresso contrarietà alle sanzioni contro la Russia, l'europarlamentare veneta si è vista chiudere la sua pagina Facebook
La pagina Facebook dell’europarlamentare Francesca Donato è stata chiusa per le sue posizioni filo-Putin o comunque contrarie alle sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo ha annunciato lei stessa usando un altro social network, Twitter.
L’annuncio di Francesca Donato: “Facebook ha chiuso la mia pagina”
“Mi hanno chiuso la pagina Facebook – ha annunciato l’europarlamentare veneta -, L’attacco nei miei confronti è partito in maniera pesante. Traetene le conclusioni”.
Francesca Donato poteva contare oltre 143mila follower sulla sua pagina Facebook. “Sono stata immediatamente informata dal mio staff comunicazione – ha aggiunto ancora la parlamentare europea – della sparizione della pagina che è avvenuta senza nessuna notifica o avvertimento da parte di Facebook”.
“Posso solo pensare che la società di Zuckenberg che in queste ore ha anche deciso di rendere lecite minacce ed insulti ai cittadini russi abbia invece considerato la mia pagina troppo libera o comunque non conforme alla vulgata mainstream. La cosa mi era chiara da tempo, ma non pensavo arrivassero a zittire un parlamentare democraticamente eletto e candidato a sindaco nella quinta città d’Italia”, ha detto ancora.
Chiusa la pagina Facebook dell’europarlamentare Francesca Donato
Perché è stata chiusa la pagina Facebook dell’europarlamentare? “Contraria alle sanzioni”
Già da mesi Donato aveva avuto problemi con Meta, la società che controlla Facebook e Instagram. La pagina social della parlamentare ex Lega, infatti, aveva subito già limitazioni a causa delle posizioni molto critiche espresse sulla campagna vaccinale e sulla gestione Covid.
“L’oscuramento della mia pagina arriva guarda caso dopo il mio voto contrario al Parlamento europeo alle sanzioni alla Russia e alla mia posizione critica sulla linea governativa di esacerbazione del conflitto in Ucraina”, ha chiarito l’europarlamentare.
“Limitare o addirittura impedire la libera espressione di opinioni politiche mi sembra un modo di operare da parte di Meta inconciliabile con l’esigenza di difendere la libertà e la democrazia. Chi pensa di zittirmi o intimorirmi si metta l’animo in pace: io non mi fermo”, ha concluso.