Chico Forti e la visita in carcere da Andrea Di Giuseppe deputato FdI: "Non è un detenuto privilegiato"
Chico Forti ha ricevuto la visita del deputato in carcere a Montorio, esprimendo il desiderio di riabbracciare la madre. L'accusa del meloniano
Chico Forti, ex velista italiano detenuto in carcere a Montorio dopo oltre 20 anni in prigione negli Stati Uniti, ha ricevuto la visita del deputato Andrea Di Giuseppe. Al parlamentare di Fratelli d’Italia Forti ha affidato le sue speranze per il futuro, con l’auspicio di riabbracciare la madre, oggi 96enne, qualora la sua situazione possa migliorare.
- Chico Forti, il sogno per il futuro
- Le parole di Andrea Di Giuseppe
- L'auspicio per il futuro di Chico Forti
- Perché Chico Forti è in carcere
Chico Forti, il sogno per il futuro
Nei sogni di Chico Forti c’è un abbraccio con la madre anziana e la possibilità di condividere con lei festività come la Pasqua o il Natale.
L’ex velista, trasferito lo scorso maggio dal carcere di Miami a quello di Montorio grazie agli sforzi diplomatici italiani, ha avuto un incontro con Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia, al quale ha parlato della vita da detenuto e delle sue speranze per il futuro.
Chico Forti e Giorgia Meloni
Forti ha descritto la sua quotidianità in prigione, dove si impegna a essere utile agli altri, dedicandosi ad attività come lo studio e il fitness. Per lui questo è il primo Natale trascorso in patria dopo oltre vent’anni passati nelle carceri americane.
Le parole di Andrea Di Giuseppe
Forti ha condiviso il suo auspicio di usufruire dei benefici previsti dalla legge. Il trasferimento in un carcere italiano, che offre condizioni più umane rispetto agli istituti penitenziari statunitensi, rappresenta per lui un passo importante verso la riconquista di una vita dignitosa e l’avvicinamento ai propri affetti più cari.
“Il fatto che persino la famiglia della vittima continui a sostenere come non sia stato il nostro connazionale ad assassinare Dale Pike dovrebbe imporre a tutti un attimo di riflessione” ha osservato Di Giuseppe.
Il deputato ha puntato il dito contro certa politica, colpevole a suo avviso di strumentalizzare il caso dell’ex velista. “Chico è diventato, suo malgrado, un mezzo per un attacco politico che è semplicemente folle nei metodi e nei contenuti, specialmente quando poi viene da un partito che ha fatto eleggere una persona che di lavoro occupa case e dà martellate” ha dichiarato il deputato.
L’auspicio per il futuro di Chico Forti
Di Giuseppe ha espresso la sua soddisfazione per la caduta delle accuse su presunte minacce, auspicando che ora le sorti di Chico Forti possano migliorare. “Il prossimo anno mi auguro che vi possa essere il ricorso a certi permessi, previsti dalla legge per tutti, tengo a precisarlo, visto che una certa stampa di sinistra vuol dipingere Chico Forti come una sorta di privilegiato” ha osservato.
“Vorrei ricordare a queste persone che, in Italia, nemmeno Giovanni Brusca, nemmeno chi ha cioè sciolto nell’acido un bambino (il piccolo Giuseppe Di Matteo) ha trascorso 25 anni in carcere”.
Perché Chico Forti è in carcere
Enrico “Chico” Forti, originario di Trento, è un ex velista e imprenditore condannato nel 2000 all’ergastolo senza condizionale in Florida per l’omicidio di Dale Pike.
L’accusa sostiene che l’omicidio fosse legato a una truffa immobiliare, ma Forti si è sempre proclamato innocente, denunciando errori e mancanze nel processo.
Trasferitosi a Miami negli anni ’90, Forti conduceva una vita apparentemente serena, con una compagna e tre figli. Tuttavia, la vicenda giudiziaria iniziata nel 1998 ha sconvolto la sua vita.