Chiara Ferragni non si aspettava il processo per truffa: per evitarlo ha già versato 3,4 milioni di euro
Chiara Ferragni andrà a processo per truffa il prossimo settembre. L'imprenditrice si dice sorpresa di dover comparire in aula ma è pronta a far valere le sue ragioni
Chiara Ferragni andrà a processo per truffa per il caso pandoro e per le uova di pasqua. L’imprenditrice digitale si è definita “serena” e “determinata”, anche se ha ammesso di non aspettarsi di dover comparire davanti ai giudici per chiarire la sua posizione. Fino ad oggi ha già versato 3,4 milioni di euro ad enti benefici.
Chiara Ferragni a processo per truffa aggravata
È attesa per il 23 settembre 2025 la comparizione di Chiara Ferragni davanti ai giudici del Tribunale di Milano per rispondere dell’accusa di truffa aggravata.
Ferragni è stata chiamata a rispondere delle operazioni commerciali relative al “Pandoro Balocco Pink Christmas Limited Edition Chiara Ferragni” commercializzato a Natale 2022 e alle “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” uscite a Pasqua 2021 e 2022. Il decreto di citazione diretta a giudizio riguarda anche altre tre persone.
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Chiara Ferragni
La reazione di Ferragni
La citazione a giudizio ha colto di sorpresa Chiara Ferragni. Queste le sue prime parole:
Credevo sinceramente che non servisse un processo per dimostrare di non aver truffato nessuno. Convivere per ancora chissà quanto con questa accusa, che ritengo del tutto ingiusta, pesa su di me e, di riflesso, sulla mia famiglia e sulle persone con cui lavoro. Sono però serena e ancor più determinata, certa che la mia innocenza verrà pienamente dimostrata.
I versamenti già effettuati
Come ricostruisce l’Adnkronos, Chiara Ferragni ha già versato 3,4 milioni di euro, dei quali 1 milione è stato destinato all’ospedale Regina Margherita di Torino a sostegno dei bambini malati, relativamente al caso pandoro.
A luglio 2024 l’Antitrust aveva annunciato un bonifico, da parte di Chiara Ferragni, di 1,2 milioni di euro all’impresa sociale I Bambini delle fate relativamente all’iniziativa legata alle uova di pasqua.
C’è poi stato, a fine 2024, un accordo con il Codacons e l’Associazione utenti servizi radiotelevisivi (gli enti che l’avevano querelata) per il versamento di una somma a titolo di risarcimento per gli acquirenti del pandoro. E, ancora, la donazione di 200.000 euro a un ente in difesa delle donne vittime di violenza.
Ferragni, infine, ha effettuato dei cambi di personale nella gestione delle sue aziende. Tutte iniziative che, però, non sono bastate a ottenere l’archiviazione.
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