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Chi era Filippo di Edimburgo: da 70 anni al fianco di Elisabetta

Dall'infanzia infelice alla vita a Buckingham Palace: il principe del Regno Unito lascia i suoi sudditi all'età di 99 anni. Ecco chi era Filippo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Filippo Mountbatten, Duca di Edimburgo, Principe del Regno Unito, marito della Regina Elisabetta, è morto venerdì all’età di 99 anni. Al momento le ragioni della dipartita sono ancora avvolte dal tradizionale riserbo della Corona inglese, ma per il Paese non è questo il momento di indagare sui perché. Negli otto giorni di lutto che seguiranno, molto del tempo sarà infatti dedicato al ricordo di un uomo che per oltre sette decenni ha preso silenziosamente parte alla storia del Paese. E il cui contributo è ulteriormente confermato, se non dallo status di vero e proprio simbolo, dalla sorprendente storia personale. Eccola.

I primi anni segnati dai lutti, quella volta che Filippo fuggì nascosto tra le arance e l’arrivo in Inghilterra

Molte delle cose che un’intera generazione di telespettatori conosce della vita di Filippo Mountbatten, Duca di Edimburgo, nato a Corfù il 10 giungo del 1921, provengono da una celebre serie televisiva di Netflix dedicata proprio alle vicissitudini della famiglia reale inglese. Nella produzione originale in quattro stagioni, il marito della Regina è interpretato da Matt Smith e Tobias Menzies. I due attori ci regalano una coppia di ottime interpretazioni, ma non tutto ciò che prende vita sul piccolo schermo è da ritenersi affidabile. Diversi fatti ed episodi, infatti, accentuati nella loro portata o inventati di sana pianta, pagano dazio alle esigenze drammatiche.

Tra questi tuttavia non rientra l’infanzia del consorte di Elisabetta, segnata dai rivolgimenti di portata storica che interessarono la Grecia negli anni Venti. È vero, ad esempio, che il giovane Filippo dovette lasciare un Paese che, dopo la rivoluzione, avrebbe potuto chiedere la testa dei membri della famiglia reale: se la Storia non si fosse messa di mezzo, per discendenza, Filippo sarebbe stato principe di Grecia e Danimarca, in quanto figlio (il quinto) di Andrea di Grecia e Alice di Battenberg.

Per sua fortuna una nave lo portò in salvo, tra l’altro facendolo sbarcare proprio in Italia. Un giovanissimo Filippo vi salì nascondendosi in un carico d’arance: l’episodio viene ricordato in The Crown, in quanto “macchia” sul pedigree di una famiglia poco gradita a corte, almeno in un primo momento, anche perché molto vicina ai nazisti. I pregiudizi tuttavia non riuscirono a fermare il matrimonio con Elisabetta, all’epoca principessa figlia del regnante Giorgio VI.

La giovinezza del futuro Duca è stata tormentata anche, e probabilmente soprattutto, per altre ragioni: la morte della sorella (all’epoca incinta) a causa di un incidente aereo; i problemi psichiatrici della madre, ricoverata in una clinica; la lontananza dal padre, che abitava in Francia, dove viveva con un’altra donna, mentre Filippo era in Inghilterra.

Il ruolo di genitore fu assunto da Louis Mountbatten, zio del piccolo Filippo da parte di madre. Come a riconoscere al tutore un ruolo paterno, Filippo assunse il cognome Mountbatten, un’inglesizzazione del germanico Battenberg (cognome questo della madre).

Il matrimonio di Filippo con la Regina Elisabetta d’Inghilterra

Il matrimonio più lungo che la dinastia dei regnanti inglesi abbia mai conosciuto, conosce i suoi presupposti in un tempo antecedente la Seconda Guerra Mondiale. Forse non tutti sanno che Filippo ed Elisabetta sono cugini di terzo grado. E non molti immaginano che il corteggiamento tra i due sia andato avanti per addirittura sette anni, dal 1939 al 1946, per via epistolare.

Al termine di una lunga corrispondenza, e dopo una guerra mondiale, alla quale Filippo aveva partecipato in veste di uno dei più giovani luogotenenti della Royal Navy, nonostante la giovanissima età dell’erede della Regina Vittoria (quando lo scambio di lettere cominciò, Elisabetta aveva appena 13 anni) Giorgio VI diede il suo benestare a un’unione richiese anche qualche sacrificio: Filippo rinunciò ai titoli di principe di Grecia e Danimarca e alla religione ortodossa, abbracciando quella anglicana.

In compenso il matrimonio celebrato a Westminster nel 1947, quando l’età di Filippo era di 27 anni e l’età della futura Regina Elisabetta di 21 anni, è andato avanti fino ad oggi, per ben sette decenni.

La vita di Filippo di Edimburgo a Buckingham Palace: la difficile rassegnazione a un ruolo di supporto

Quello passato a corte è stato un lasso di tempo durante il quale il giovane, poi adulto, poi anziano Filippo ha dovuto presenziare a una quantità innumerevole di eventi. Spesso si guarda alla vita agiata dei regnanti con invidia o diffidenza, ma alcuni osservatori invitano a considerare quanto difficile debba essere interpretare un’istituzione così prestigiosa ogni volta che ci si presenta all’occhio assai vigile del pubblico.

A proposito, secondo i biografi Filippo ha, almeno inizialmente, sofferto il ruolo di subordinazione riservatogli dalla centralità di una Regina amata e attenzionata quanto Elisabetta. La sua subalternità trova un corrispondente semantico nei titoli di Duca di Edimburgo e Principe del Regno Unito: mentre è legittimo rivolgersi alla moglie di un re con l’appellativo di regina, è assolutamente vietato fare il contrario. In più Filippo si sarebbe lamentato di essere “l’unico uomo nel Paese” al quale sarebbe stato negato il diritto di passare il proprio cognome ai figli.

Il suo ingresso nell’entourage della Corona, regolato da una dettagliatissima e rigida etichetta, ha comportato la rinuncia alla carriera militare di ammiraglio. Ma in compenso Filippo ha avuto modo di fare del bene: in particolare è diventato patrono di oltre 800 organizzazioni ambientaliste, su tutte il WWF (di cui nel ‘96 è diventato presidente onorario).

Filippo, principe delle gaffe: gli scivoloni del Duca di Edimburgo durante le occasioni ufficiali

Nella girandola di occasioni ufficiali qualche gaffe sarebbe stata comunque inevitabile, ma il Duca ne ha inanellate così tante da essersi guadagnato un certa “reputazione”. Tra le sue citazioni più infelicemente (o ridicolmente) famose: “Dichiaro aperta questa cosa, qualsiasi cosa sia”; “Le donne inglesi non sanno cucinare”; “Bla, bla, bla, andiamo! Datti una mossa!” (all’indirizzo della Regina); “Sei troppo grasso per fare l’astronauta” (rivolto a un ragazzino di 13 anni); “Vi tirate ancora le lance?” (a un imprenditore aborigeno); “Quando un uomo apre la portiera alla moglie, o è una nuova auto, o è una nuova moglie”.

Gli ultimi anni tuttavia hanno visto un progressivo ritiro di Filippo di Edimburgo dalla scena pubblica. Nel 2008 gli era stato diagnosticato un tumore alla prostata. Nel 2017 l’abbandono definitivo della vita pubblica: da allora si era palesato ai giornalisti in un’occasione soltanto, al matrimonio tra il suo secondogenito HarryMeghan Markle.

La vita privata di Filippo di Edimburgo: la passione del volo e l’ossessione per lo sport

Filippo è stato descritto come un uomo d’azione, atletico e dagli interessi pratici. La sua passione per il volo ha provocato più di un semplice grattacapo nei ranghi del governo inglese. Naturalmente la paura era di un incidente aereo. È stato un grande appassionato di polo, uno sport che ben si sposa con l’hobby della regina per i cavalli (il polo viene esercitato al galoppo). Ha praticato attività sportiva fino in età avanzata, l’esercizio fisico d’altra parte è stato parte integrante della sua educazione spartana presso l’istituto di Gordonstoun, in Scozia.

Il ruolo del principe Filippo a Buckingham Palace: il compito più importante, quello di marito della Regina Elisabetta

Ormai al termine di una lunga vita, e per quanto sia possibile, all’indomani della sua dipartita, gli osservatori stanno provando a fare un bilancio del contributo di Filippo Mountbatten all’epica dei regnanti d’Inghilterra. I biografi utilizzano come chiave di interpretazione il background familiare di Filippo e l’esodo greco, esperienze che il Principe avrebbe elaborato sulla base del concetto che le monarchie, per sopravvivere, devono adattarsi.

Più volte il Duca ha tentato di “democratizzare” l’altera Corona, ad esempio avrebbe insistito per trasmettere in tv la cerimonia di incoronazione della Regina. Sua l’idea di un documentario, in verità dal successo discutibile, sulla famiglia reale; mentre avrebbe agevolato l’apertura di Buckingham Palace ai sudditi incuriositi dallo stile di vita della più alta aristocrazia d’oltremanica.

Su un punto in particolare sono tutti d’accordo: la vita di Filippo è cambiata tutta d’un colpo, nello stesso giorno della morte di Giorgio VI, ed è forse stato questo il suo compito più importante e difficile: aver alleggerito il peso della Corona, una responsabilità insostenibile per una persona soltanto. L’impegno è tutto in un dato: si stima che Filippo, nella sua vita, abbia presenziato a circa 22mila eventi.

Fonte foto: ANSA
Il principe Filippo: le immagini che hanno fatto la storia

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