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Chi è Francesco Lollobrigida: da FdI al ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare con Meloni

Classe 1972 appartenente a FdI, Lollobrigida vanta anni di esperienza politica e di ruoli minori prima dell’approdo all’ex dicastero dell’Agricoltura

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Uno dei volti nuovi nel governo guidato da Giorgia Meloni, in carica dall’ottobre 2022, è quello di Francesco Lollobrigida, classe 1972 al quale è stato affidato l’incarico da ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste. Ma “Lollo”, chiamato così dai compagni di partito, ha alle spalle un’intensa attività politica che negli anni lo ha portato a essere uno degli uomini fidati della neo premier che, tra le altre cose, è anche sua cognata.

Francesco Lollobrigida, dagli inizi ad AN

Nato a Tivoli, in provincia di Roma, nel 1972, Francesco Lollobrigida porta un cognome che di certo non è nuovo all’orecchio degli italiani. Il 50enne, infatti, è parente di Gina Lollobrigida, attrice e politica, sorella del nonno paterno. Tra i familiari noti ci sono anche il giornalista Marco Lollobrigida e la pattinatrice Francesca Lollobrigida (argento olimpico nella 3.000 metri e bronzo olimpico della mass start di Pechino 2022).

Come detto, ha alle spalle una lunga carriera politica che, solo di recente, lo ha portato a scalare i piani alti del Parlamento fino ad arrivare al Ministero affidatogli da Giorgia Meloni. Laureato in giurisprudenza, l’attività da politico è iniziata in età giovane con l’iscrizione al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI (Movimento Sociale Italiano) di cui è anche stato segretario provinciale della Provincia di Roma fino al 1995. Da quell’anno, poi, grazie all’avventura nel servizio militare in Aeronautica, viene eletto nel Coir.

Archiviata l’esperienza militare, Lollobrigida diventa responsabile nazionale di Azione Studentesca, organizzazione degli studenti medi di Alleanza Nazionale, fino al 1999. Proprio con AN tra il 1996 e il 2000 diventa anche consigliere comunale a Subiaco, piccolo comune di 8.588 anime nella provincia di Roma. Il primo vero e proprio incarico politico ricevuto non resterà però isolato, con Lollo che ottiene anche l’incarico di consigliere provinciale di Roma a cavallo delle esperienze da sindaco della Capitale di Rutelli e Veltroni (con Mosino che fu commissario straordinario).

Dal 2005 al 2006 assessore allo sport, cultura e turismo ad Ardea, nelle elezioni regionali del 2005 si candida con Alleanza Nazionale risultando il secondo dei non eletti al consiglio regionale del Lazio. Qualche mese dopo, però, riceve l’incarico subentrando ad Andrea Augello, diventato senatore nel governo Prodi.

I primi incarichi col PdL, poi Fratelli d’Italia

Dopo aver ricevuto l’incarico di presidente provinciale di Alleanza Nazionale nel 2008, nel 2009 passa al Popolo delle Libertà nel quale avrà lo stesso incarico tra il 2010 e il 2012. Assesore con deleghe regionali alla mobilità e ai trasporti nella giunta regionale del Lazio di Renata Polverini (incarico che mantiene fino al 12 marzo 2013), nel dicembre 2012 lascia il partito per fondare insieme a Giorgia Meloni Fratelli d’Italia.

Un passo “azzardato” per Lollobrigida che però, nel giro di poco, diventa uno dei punti fermi del nuovo partito nel quale nel 2013 diventa anche responsabile nazionale “organizzazione”. Il percorso di FdI, come la storia recente insegna, non è stato di certo facile, ma Lollo e i compagni di partito non si sono mai persi d’animo riuscendo anno dopo anno a far crescere un gruppo che nel 2022 ha raggiunto l’apice.

Alle elezioni politiche del marzo 2018 viene eletto alla Camera dei deputati, nelle liste di Fratelli d’Italia nella circoscrizione Lazio 2, mentre il 27 giugno 2018 viene eletto capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, succedendo a Fabio Rampelli, eletto a sua volta vicepresidente della Camera dei deputati.

Il legame con Giorgia Meloni e il ruolo in FdI

Fondatore insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida ha di certo un legame indissolubile con quella che di recente è diventata la prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica Italiana. Infatti, oltre a essere uno degli uomini fidati della leader del partito, Lollobrigida ha un rapporto di parentela con Giorgia Meloni.

“Beautiful” Lollobrigida, soprannominato così ai tempi della militanza nel Fronte della Gioventù per il suo bell’aspetto, è infatti legato ad Arianna Meloni, sorella della premier. Il rapporto tra i due va avanti da oltre 10 anni e dal legame sono anche due figlie, nipoti per l’appunto della leader di Fratelli d’Italia.

Proprio il legame di parentela con Giorgia Meloni è stato messo al centro della polemica dopo che, nella formazione del nuovo Governo, la premier ha deciso di affidare a lui un Ministero già tanto discusso come quello dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.

Le elezioni del 2022 e la polemica sul Ministero

La tornata elettorale dello scorso 22 settembre 2022 è stata la ciliegina sulla torta della carriera politica di Francesco Lollobrigida e, più nello specifico, di Fratelli d’Italia. Grazie all’alleanza del centrodestra unito, con FdI legata con Lega e Forza Italia, il partito è riuscito ad affermarsi come il più votato alle urne e, per via degli accordi presi prima delle elezioni, ha permesso a Giorgia Meloni di presentarsi al Quirinale come nome scelto dall’alleanza per ricevere l’incarico di presidente del Consiglio.

Da settembre a ottobre, tempo della naturale attesa per la formazione del Governo, ampio è stato il toto-ministri per cercare di capire chi avrebbe potuto ricevere incarichi nel nuovo esecutivo. Il 22 ottobre 2022, a un mese esatto dalle elezioni, il Governo si è insediato e Francesco Lollobrigida ha giurata davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in qualità di nuovo ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, ma non senza polemiche.

Il fatto di essere stato scelto come ministro, infatti, non è piaciuto a molti che speravano in criteri di meritocrazia anziché di parentela. Marito della sorella Arianna e papà delle due nipotine Rachele e Vittoria, Meloni ha scelto il cognato scatenando la polemica nell’opposizione e finendo sotto la lente d’ingrandimento dei giornali.

Cos’è il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste

Ciò non bastasse, a far scatenare la polemica è stato anche il cambio nome del dicastero. Inizialmente conosciuto come Ministero dell’Agricoltura, con l’insediamento del governo Meloni si è trasformato nel già citato ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.

In molti lo hanno salutato con sarcasmo, altri si sono detti spaventati per l’associazione con il sovranismo di estrema destra e il presunto divieto di consumare cibo proveniente dall’estero o sbizzarrirsi con ricette esotiche. Lo stesso ministro, al termine del giuramento davanti a Sergio Mattarella, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che il suo dicastero non imporrà l’autarchia a tavola, e che la sovranità alimentare non è un “concetto fascista“.

Ma cos’è questo nuovo ministero? Per “sovranità alimentare” si intende un insieme di politiche riguardanti la gestione delle risorse alimentari: si pone l’obiettivo di tutelare la piccola e media produzione, valorizzando i prodotti del territorio e la biodiversità, e di contrastare quindi il capitalismo più sfrenato. La prima volta che si è parlato di “sovranità alimentare” è stata nel 1996, quando Via Campesina – un’organizzazione internazionale di lavoratori agricoli – la usò per contrapporsi al processo di globalizzazione delle imprese in tema di prodotti alimentari.

L’Italia non è la prima nazione in Europa a ricorrere al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare: anche la Francia, il cui governo con Macron non è animato da un orientamento di estrema destra, ha il suo ministère de l’Agriculture et de la Souveraineté alimentaire.

Fonte foto: Ansa

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