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Chi è Bashar al-Assad, il controverso presidente della Siria la cui famiglia ha governato per oltre 50 anni

Figlio del precedente presidente della Siria, Bashar al-Assad è considerato un leader autocratico che ha governato il Paese con il pugno di ferro

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Presidente della Siria dal 2000, Bashar al-Assad ha “ereditato” il ruolo che è stato del padre, Hafez al-Assad, che aveva governato il Paese per tre decenni. Membro del partito Ba’th, Bashar ha mantenuto il potere grazie a un controllo serrato delle istituzioni statali e alla lealtà delle forze armate.

Chi è Bashar al-Assad

Per quanto strano a dirsi, Bashar al-Assad non era inizialmente destinato a diventare presidente, dato che dopo la laurea in medicina nel 1988 conseguita a Damasco, si era trasferito a Londra per specializzarsi in oculistica e oftalmologia.

Nel 1994 però il fratello maggiore Bāsil, erede designato, morì in un incidente stradale. Nel 2000 morì anche il padre, e il parlamento siriano decise quindi di modificare la Costituzione per abbassare l’età minima per la presidenza.

Bashar al-Assad siriaFonte foto: ANSA
Ribelli a Damasco, capitale della Siria, dopo aver rovesciato il regime di Bashar al-Assad

Così facendo, nel luglio del 2000 Bashar, allora 34enne, senza nessuna precedente esperienza politica assunse il controllo del Paese con un plebiscito quasi unanime (il 99,7% dei voti espressi), ma molto criticato come non democratico.

La guerra civile del 2011 in Siria

Il capitolo più controverso della presidenza di Bashar al-Assad è sicuramente quello della guerra civile siriana, iniziata nel 2011 da proteste pacifiche contro il regime, parte delle ondate di rivolte della Primavera Araba che chiedevano maggiore libertà politica e la fine della corruzione ormai considerata endemica.

Attraverso una dura repressione, avvenuta con una sistematica violazione dei diritti umani caratterizzata da arresti di massa, torture, sequestri ed esecuzioni sommarie, la risposta del governo ha in poco tempo trasformato le proteste in una vera e propria guerra armata.

Oltre al governo siriano, sulla scena si sono difatti schierati poi i gruppi ribelli, le forze jihadiste come lo Stato Islamico (ISIS) e diverse potenze straniere, tra le quali Russia, Iran, Stati Uniti e Turchia. Una guerra che ha causato oltre mezzo milione di morti e milioni di sfollati, e ha portato alle forze di Assad le accuse di crimini di guerra e di aver utilizzato armi chimiche contro i civili.

Dopo la guerra

Nonostante la ferma condanna di molti Paesi occidentali, Assad ha mantenuto il potere grazie al sostegno di alleati chiave come Russia e Iran, consolidando poi la sua autorità attraverso elezioni anche in questo caso ampiamente criticate.

Dopo quasi un quarto di secolo al potere però, nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre il governo di Assad è stato rovesciato dalle forze ribelli, che hanno preso la capitale Damasco.

L’ormai ex presidente Bashar al-Assad risulta irreperibile, e secondo alcune fonti potrebbe essere già fuggito dalla Siria, mentre i ribelli assaltavano il palazzo presidenziale, l’aeroporto e la sede della tv di Stato.

bashar-al-assad Fonte foto: ANSA
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