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Cecilia Sala e i domiciliari per l'iraniano Abedini: la "moneta di scambio" apre alla possibile svolta

Come cambia il destino di Cecilia Sala dopo la richiesta di arresti domiciliari per l'iraniano Abedini, arrestato a Malpensa: la situazione

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Il caso Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran, continua a tenere in apprensione l’Italia. Il suo destino appare legato a doppio filo a quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini-Najafabani, arrestato a Malpensa e detenuto in attesa della decisione sull’estradizione richiesta dagli Usa. L’avvocato dell’uomo ha richiesto i domiciliari.

La richiesta di domiciliari per Abedini

Nella giornata di lunedì 30 dicembre, l’avvocato difensore dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini-Najafabani ha depositato l’istanza di arresti domiciliari in attesa del verdetto sull’estradizione chiesta dagli Stati Uniti d’America.

Questa mossa è definita sulle colonne del Corriere della Sera una “moneta di scambio” per la trattativa per la liberazione della giornalista italiana. L’eventuale concessione di una misura detentiva più blanda verrebbe letta come un “segnale di apertura” nei confronti dell’Iran, molto interessata alla sorte del suo cittadino esperto di droni e sistemi militari. L’uomo è accusato dagli Usa di associazione per delinquere, violazione delle leggi sull’esportazione di armi (secondo gli Stati Uniti, i droni prodotti dalla sua società sarebbero stati usati anche dai russi nella guerra contro l’Ucraina) e supporto ai pasdaran del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica, considerata dagli Usa un’organizzazione terroristica.

Cecilia SalaFonte foto: ANSA

Manifestazione per la liberazione di Cecilia Sala.

Cosa può succedere ora sul caso Abedini

I tempi della decisione sulla richiesta di domiciliari per Abedini potrebbero essere ridotti se la Procura generale e l’avvocato dell’ingegnere iraniano Abedini dovessero rinunciare ai termini fissati dalla legge per le rispettive norme.

La garanzia a non evadere comunicata dal difensore dell’uomo su assicurazione fornita della rappresentanza diplomatica iraniana in Italia potrebbe spingere i giudici ad accettare la richiesta, nonostante le pressioni provenienti dagli Usa e il precedente della fuga dai domiciliari del detenuto russo Arthem Uss, anche lui reclamato dagli Stati Uniti.

Nel caso in cui, invece, la Corte d’appello dovesse negare i domiciliari, potrebbe essere il ministro della Giustizia a revocare gli arresti a fini estradizionali. Per arrivare a questa decisione, si legge ancora sul Corriere della Sera, Carlo Nordio potrebbe ricorrere a valutazioni tecniche sulla configurabilità delle accuse mosse ad Abedini in base alle norme degli Usa, che non avrebbero riscontro nelle leggi in Italia. Questa mossa potrebbe aiutare Cecilia Sala a lasciare la prigione di Evin ma metterebbe a serio rischio i rapporti tra Italia e Usa.

Cosa rischia Cecilia Sala

Anche a In Onda, il talk show di La7 condotto da Marianna Aprile e Luca Telese, si è parlato del caso Cecilia Sala.

Ospite in collegamento, Pejman Abdolmohammadi, analista ISPI e docente all’Università di Trento, ha spiegato cosa rischia la giornalista italiana alla luce delle informazioni ufficiali arrivate dall’Iran sul suo arresto: “La Repubblica islamica parla di violazione della legge della repubblica islamica. Non ha ancora specificato della Sharia. Bisogna vedere. Si può parlare di un mese di reclusione o sei mesi. Si può arrivare anche ad anni di reclusione. Molto probabilmente, però, si potrebbe parlare anche di una forma di multa in denaro, che potrebbe anche uscire”.

Sull’arresto di Cecilia Sala, Pejman Abdolmohammadi ha poi aggiunto: “È un pretesto che la Repubblica islamica che sta usando per la sua necessità geopolitica di fare pressione e liberare probabilmente questo iraniano-svizzero che in Italia è stato arrestato pochi giorni fa”.

Cecilia Sala Fonte foto: ANSA
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