Cecilia Sala aiutata da Elon Musk? Il fidanzato della giornalista l'avrebbe contattato per trattare con l'Iran
Elon Musk avrebbe avuto un ruolo di primaria importanza nella liberazione di Cecilia Sala: l'avrebbe contattato il fidanzato della giornalista
Giorgia Meloni, Donald Trump, ma anche Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo avrebbe avuto un ruolo nella liberazione di Cecilia Sala, lasciata in una prigione di Teheran dal regime dell’Iran per 21 giorni. La rivelazione è del New York Times: Daniele Raineri, fidanzato della giornalista, avrebbe contattato Andrea Stroppa, molto vicino a Musk, il 29 dicembre, due giorni dopo che la notizia dell’arresto – avvenuto il 19 dicembre – era diventata pubblica.
- Il ruolo di Elon Musk nella liberazione di Cecilia Sala
- Il contatto tra Daniele Raineri ed Elon Musk
- Perché proprio Elon Musk: i rapporti con Meloni e l'Iran
- Il ruolo di Musk nello scambio Sala-Abedini
- Le tappe del caso Sala
- I no comment da Meloni a Elon Musk
Il ruolo di Elon Musk nella liberazione di Cecilia Sala
Il New York Times sostiene che Elon Musk avrebbe contattato l’ambasciatore dell’Iran all’Onu, Amir Saeid Iravani, stando a quanto riferito da due funzionari di Teheran, rimasti anonimi.
Uno dei due sarebbe un alto diplomatico del Ministero degli Esteri.
Come un imprenditore miliardario sia finito a occuparsi della liberazione di una giornalista italiana in un Paese terzo è ancora poco chiaro.
Il contatto tra Daniele Raineri ed Elon Musk
Daniele Raineri, secondo il New York Times, il 29 dicembre – 10 giorni dopo l’arresto della fidanzata – avrebbe contattato Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia, che l’11 gennaio – tre giorni dopo il rientro di Sala – ha scritto un lungo tweet in cui ha annunciato di prendersi “una pausa dal discorso pubblico”.
Il New York Times ha aggiunto che Raineri avrebbe detto di aver pensato a Musk perché aveva letto che c’era “un canale tra lui e i diplomatici iraniani, e che Musk lavora anche a stretto contatto con Trump”.
Per questo, il 29 dicembre ha inviato un messaggio a Stroppa chiedendo di far arrivare la richiesta di aiuto al miliardario: lo stesso Stroppa, sottolinea il New York Times, ha confermato come la richiesta sia arrivata a Musk, senza però sapere se fosse o meno intervenuto.
Raineri, secondo il quotidiano Usa, avrebbe anche riferito che, il 2 gennaio, Giorgia Meloni avrebbe detto alla madre di Cecilia Sala che entro 48 ore ci sarebbe stato un importante sviluppo.
Lo stesso Stroppa avrebbe lasciato indizi sul suo account su X, postando prima una rappresentazione di Trump, Meloni e Musk in abiti romani nel giorno della visita della premier a Mar-A-Lago.
Poi l’8 gennaio, quando Cecilia Sala è stata liberata, Stroppa aveva postato una foto generata dall’IA con Musk impegnato a mangiare spaghetti con l’emoji della bandiera italiana.
Perché proprio Elon Musk: i rapporti con Meloni e l’Iran
Il giornale Usa sottolinea che l’Italia “sta attualmente esplorando un possibile accordo con SpaceX di Musk per fornire comunicazioni sicure per funzionari governativi e militari attraverso Starlink. E Meloni è stata una delle alleate europee costanti di Musk, ospitandolo alla conferenza del suo partito nel 2023 e partecipando a una gala con lui lo scorso ottobre”.
Ma il New York Times, nel suo articolo, sottolinea che Elon Musk, circa un mese prima dell’arresto di Cecilia Sala, si fosse incontrato segretamente con l’ambasciatore dell’Iran all’Onu.
A novembre, infatti, Musk avrebbe parlato per oltre un’ora a casa dell’ambasciatore dell’Iran, in piena Manhattan, per discutere la de-escalation delle tensioni tra Teheran e Washington, mentre una nuova amministrazione – quella del suo amico Trump – si preparava ad assumere il potere.
I funzionari iraniani sentiti dal New York Times hanno confermato che Musk ha contattato nuovamente l’ambasciatore dopo la visita di Meloni a Mar-A-Lago.
Il ruolo di Musk nello scambio Sala-Abedini
Il New York Times ha aggiunto che le sue due fonti, ossia i funzionari iraniani, hanno riferito che quando Musk ha parlato con l’ambasciatore avrebbe chiesto che l’Iran liberasse Cecilia Sala, rassicurandolo del fatto che gli Stati Uniti non avrebbero fatto pressioni sull’Italia per l’estradizione di Abedini.
Le tappe del caso Sala
Ecco le tappe del caso relativo a Cecilia Sala:
- 12 dicembre: Cecilia Sala arriva a Teheran
- 16 dicembre: all’aeroporto di Malpensa viene arrestato Mohammad Abedini Najafabadi, ingegnere iraniano
- 19 dicembre: viene arrestata il giorno prima di tornare in Italia
- 27 dicembre: la notizia della sua carcerazione viene resa pubblica
- 29 dicembre: Daniele Raineri, fidanzato di Cecilia Sala, avrebbe contattato Andrea Stroppa, uomo di fiducia di Elon Musk
- 2 gennaio: il ministro Tajani incontra l’ambasciatore dell’Iran, Mohammad Reza Sabouri
- 2 gennaio: Raineri racconta che Giorgia Meloni avrebbe riferito alla madre di Cecilia Sala, Elisabetta Vernoni, che entro 48 ore ci sarebbe stato un importante sviluppo
- 3 gennaio: la famiglia Sala chiede il silenzio stampa
- 5 gennaio: Giorgia Meloni, a sorpresa, si reca a Mar-A-Lago, in Florida, nella residenza di Donald Trump
- 7 gennaio: vengono rese pubbliche le dimissioni di Elisabetta Belloni da direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis)
- 8 gennaio: Cecilia Sala viene liberata e torna in Italia
- 12 gennaio: viene liberato anche Abedini
I no comment da Meloni a Elon Musk
Il New York Times ha riferito che Giorgia Meloni, il Ministero degli Esteri italiano hanno rifiutato di commentare l’articolo.
Elon Musk e i rappresentanti della transizione di Trump, invece, semplicemente non hanno risposto alle ripetute richieste di commento del giornale.
Durante la conferenza stampa del 9 gennaio, inoltre, Meloni ha detto di non sapere quale parte, se ce ne sia stata una, abbia avuto Musk nella liberazione di Cecilia Sala: “Se ha avuto un ruolo, non ne sono a conoscenza“.
La missione iraniana all’Onu ha rifiutato di commentare l’incontro recente tra Musk e l’ambasciatore.