Nantes, incendio nella cattedrale: chi è l'uomo che ha confessato
Una settimana fa la cattedrale di Nantes è andata in fiamme: un uomo ha confessato e rischia 10 anni di carcere
A una settimana dall’incendio nella cattedrale di Nantes, nell’ovest della Francia, si è trovato il responsabile. Il volontario 39enne ruandese della diocesi, che era stato fermato e poi rilasciato, ha confessato di aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all’interno della chiesa. Lo rende noto l’Ansa.
L’avvocato del volontario, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era “pieno di rimorsi” e che la confessione è stata “una liberazione”.
Emmanuel, questo il nome del responsabile, aveva il compito di chiudere la cattedrale.
Nell’incendio è stato danneggiato anche l’organo della cattedrale del XV secolo, oltre alle vetrate e agli interni.
Sconosciuto il movente del gesto. L’uomo, un rifugiato da alcuni anni in Francia, ha spiegato di aver acceso tre fuochi: due agli organi della cattedrale e uno a un quadro elettrico.
Secondo il rettore della cattedrale, Hubert Champenois, Emmanuel “serviva la messa” ed era spesso incaricato della pulizia o della chiusura della cattedrale.
Era stato fermato il giorno stesso dell’incendio, il 18 luglio, poi rilasciato il giorno seguente: gli inquirenti non avevano trovato traccia di effrazione sulle porte di accesso all’edificio.
Rischia una pena di 10 anni di carcere, ma prima le autorità giudiziarie dovranno verificare la sua situazione di rifugiato: sembra che negli ultimi mesi, infatti, il ruandese fosse molto contrariato per le difficoltà nell’ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in Francia.
Fonte foto: Ansa