Caso Vannini, mamma Marina replica a Martina: "Viziata". Lo sfogo
Marina Conte, madre di Marco Vannini, ha commentato lo sfogo in carcere di Martina Ciontoli
Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, il ragazzo ucciso nel 2015 da un colpo di pistola esploso nella casa della fidanzata Martina Ciontoli a Fiumicino, ha commentato il recente sfogo della ragazza in carcere a Rebibbia. “Non ho voluto la morte di Marco. Come avrei potuto? Io gli volevo bene”, avrebbe detto Martina Ciontoli stando a quanto riportato da ‘La Repubblica’.
A ‘Mattino Cinque’, Marina Conte ha detto a questo proposito: “Continuano a non assumersi le responsabilità, ma le intercettazioni ci sono. È inutile che continuano a mentire. Loro dovranno assumersi la responsabilità di quanto fatto. La loro pena è di 9 anni e 4 mesi, che non saranno tutti di carcere. Mio figlio sono già 6 anni che è morto e continuerà a non esserci. Io e mio marito continueremo a vivere nel dolore. Loro stanno in carcere ma poi usciranno e potranno rifarsi una vita. Marco non lo può fare”.
Su Martina, la mamma di Marco Vannini ha poi aggiunto: “Lei le responsabilità ce l’ha. Lei era in quella casa e lei era la ragazza di Marco. Avevano dei progetti: si volevano sposare, fare dei figli. Lei è una ragazza viziata, che ha sempre pensato che il papà potesse risolverle qualsiasi problema visto che lavorava nei Servizi Segreti. La realtà è un’altra cosa. Lei deve rendersi conto di ciò che ha fatto. Marco avrebbe potuto salvarsi”.
Lo sfogo di Marina Conte: “Basta, Marco deve riposare in pace e anche noi dobbiamo iniziare a elaborare questo lutto. Noi ci siamo dovuti continuamente batterci per dare giustizia a Marco. Non è vero che a noi piaceva stare nei salotti televisivi, come dicono persone vicine a loro. Ci volevano i riflettori accesi su questa storia, che stava passando come un incidente domestico. La loro pena, se vogliamo dirla tutta, non è stata giusta. Quella giusta sarebbe stata 21 per i Ciontoli e 14 per loro. A Ciontoli hanno riconosciuto le attenuanti generiche e hanno fatto una distinzione tra lui e gli altri”.
La chiosa finale: “Io sono un po’ stanca, io ho perso un figlio e chi paga è lui che non c’è più e siamo io e mio marito”.