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Caso Chiara Petrolini e i neonati sepolti in casa, parla il datore di lavoro: "In carcere peggiorerebbe"

Neonati sepolti a Parma, parla l'ex datore di lavoro di Chiara Petrolini: "Mi sento in colpa, non ho mai capito il suo disagio". Il video

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Ha ancora lo sguardo provato, il datore di lavoro di Chiara Petrolini. La ragazza, accusata di omicidio volontariosoppressione di cadavere, lavorava per lui come baby sitter. Ciò che viene fuori dai fatti riportati dalle cronache è il ritratto di una persona diversa, per questo c’è tanto stupore tra amici e conoscenti.

L’uomo, ascoltato da Mattino Cinque, racconta: "I miei figli le vogliono bene, e lei voleva molto bene ai miei figli". Poi, quando l’Italia intera viene a conoscere la storia del "giardino dei neonati sepolti" – questo un titolo ricorrente, battuto da notiziari e quotidiani online – crolla tutto. "Sono rimasto sconvolto, tremavo", racconta l’uomo.

"Fisicamente non ho mai notato niente, tanto meno sotto il punto di vista del comportamento", aggiunge. "Un po’ come Dr. Jekyll e Mr Hyde", aggiunge l’ex datore di lavoro. Oggi si sente in colpa, e lo confessa alle telecamere di Mattino Cinque: "Non ho capito il disagio che aveva, a questo punto non sai mai chi hai di fronte". Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la risposta del gip alla Procura, che ha chiesto il carcere per la studentessa, che attualmente si trova agli arresti domiciliari.

"Se va in carcere peggiorerà", sostiene l’ex datore di lavoro.

chiara-petrolini-neonati-morti-parma-fidanzato Fonte foto: Facebook - Chiara Petrolini / ANSA
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