Carabiniere ucciso, il caso del coltello portato in aereo
L'arma con cui è stato ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega sarebbe stata portata in Italia in aereo
Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:
Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire nella vicenda della morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma lo scorso venerdì.
Tra i punti oscuri del caso Rega, uno riguarda l’arma con cui è stato ucciso il carabiniere, cioè un coltello con tipologia di lama “Trench knife” Ka-Bar Camillus (lunga 18 centimetri), con lama brunita e con impugnatura di anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito. L’interrogativo è il seguente: come è arrivato questo coltello in Italia dagli Stati Uniti d’America?
Come ricostruito da “TgCom24”, il coltello con cui è stato ucciso Mario Cerciello Rega sarebbe stato portato in Italia in aereo dal 19enne Finnegan Elder Lee e ciò è stato possibile grazie alle regole dell’Autorità sulla sicurezza dei trasporti americana. Le regole americane d’imbarco, infatti, consentono l’imbarco nel bagaglio da stiva di oggetti come coltelli, coltellini svizzeri e spade, con l’unica raccomandazione di confezionare scrupolosamente le lame per evitare che gli addetti allo smistamento dei bagagli subiscano lesioni. Secondo il regolamento americano è possibile trasportare anche armi da fuoco in stiva, anche se in questo caso è necessaria un’autorizzazione specifica.
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