Candidati in Sardegna alle elezioni Regionali 2024: chi sono i 7 impresentabili in corsa secondo l'Antimafia
Domenica 25 febbraio 2024 si vota in Sardegna per le elezioni Regionali, ma secondo la Commissione Antimafia ci sono 7 candidati impresentabili: i nomi
Si torna a votare. Domenica 25 febbraio 2024 i residenti in Sardegna saranno chiamati alle urne per le elezioni Regionali. I candidati alla presidenza sono 4, tra questi non c’è il governatore uscente Christian Solinas: in corso Paolo Truzzu (FdI), Alessandra Todde (M5S, appoggiata dal centrosinistra), Renato Soru (Italia Viva) e Lucia Chessa (autonomia). Oltre a loro, poi, un lungo elenco di candidati consiglieri: secondo l’Antimafia, però, 7 sarebbero impresentabili, perché violano il codice di autoregolamentazione.
- Chi sono i candidati consiglieri impresentabili secondo la Commissione Antimafia
- Quando si vota per le elezioni Regionali 2024 in Sardegna
- Chi sono i 4 candidati alla presidenza
- Come si vota in Sardegna: la legge elettorale
Chi sono i candidati consiglieri impresentabili secondo la Commissione Antimafia
La Commissione parlamentare Antimafia si è espressa sui candidati consiglieri alle prossime elezioni Regionali in Sardegna.
La presidente Chiara Colosimo (FdI) ne ha elencati 7 durante la seduta di martedì 13 febbraio:
- Valeria Satta, candidata con la Lega e assessora uscente all’Agricoltura: è a processo a Cagliari per tentata concussione nell’inchiesta sulle nomine ritenute illegittime di alcuni dirigenti della Regione sarda;
- Valerio De Giorgi, candidato nella lista Democrazia Cristiana con Rotondi: l’8 marzo sarà in aula, sempre a Cagliari, per un processo che la vede accusata di corruzione;
- Maria Grazia Giordo, candidata nella lista Sinistra Futura: condannata a 7 anni in primo grado dal Tribunale di Cagliari per associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti, sentenza contro la quale ha presentato appello;
- Sergio Oriti Niosi, candidato nella lista Forza Italia: a processo per corruzione in atti contrari ai doveri di ufficio;
- Antonello Peru, candidato nella lista Sardegna al Centro 20Venti: a processo con l’accusa di corruzione;
- Giovanni Satta, candidato nella lista Alleanza Sardegna-PLI: a processo con l’accusa di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti;
- Salvatore Sechi, candidato nella lista Liberu: rinviato a giudizio nel 2013 per associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico. Il processo, noto come Arcadia, è ancora in corso: era stato arrestato l’11 luglio 2006.
Fonte foto: ANSA
Cinque su sette, quindi, si trovano nelle liste a sostegno di Paolo Truzzu (Sechi sostiene Soru, Giordo invece Alessandra Todde).
Quando si vota per le elezioni Regionali 2024 in Sardegna
Domenica 25 febbraio 2024 i seggi apriranno in Sardegna alle ore 6:30 e chiuderanno alle ore 22 dello stesso giorno.
L’elettore dovrà presentarsi al seggio munito di un documento d’identità valido e della tessera elettorale.
Chi sono i 4 candidati alla presidenza
Christian Solinas, governatore uscente indagato per corruzione, non è in corsa per la presidenza.
I 4 candidati (tra parentesi le liste in appoggio) sono:
- Lucia Chessa (Sardigna R-Esiste);
- Renato Soru (+Europa – Azione con Soru, Liberu, Movimento progetto Sardegna, Vota Sardigna, Partito della rifondazione comunista – Sinistra europea);
- Alessandra Todde (M5S, Pd della Sardegna, Alleanza Verdi e Sinistra, Demos democrazia solidale – Alessandra Todde presidente, Progressista, Partito socialista italiano sardi in Europa, Sinistra futura, Fortza Paris, Orizzonte comune, Uniti per Alessandra Todde);
- Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, Lega Salvini Sardegna, Forza Italia Berlusconi – Ppe, Partito sardo d’azione, Riformatori sardi, Udc Sardegna, Sardegna al centro 20venti, Alleanza Sardegna Partito liberale italiano, Democrazia cristiana con Rotondi).
Come si vota in Sardegna: la legge elettorale
La legge elettorale con cui si voterà in Sardegna prevede un turno unico, senza ballottaggio.
In sostanza, chi otterrà più preferenze sarà eletto presidente a prescindere dalla percentuale.
Sarà consentito il voto disgiunto: quindi, si potrà indicare un candidato presidente e poi un candidato consigliere di una lista che non lo sostiene.
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