Cancellati 83 voli coi Boeing 737 Max 9 dopo l'incidente: trovato il pezzo della fusoliera che si era staccato
Dopo l'incidente del Boeing 737 Max 9 della Alaska Airlines, le altre compagnie si affrettano a cancellare voli. Intanto il pezzo è stato ritrovato
Durante il fine settimana la compagnia Aeroméxico ha cancellato 83 voli del Boeing 737 Max 9 a seguito della sospensione precauzionale del velivolo dopo l’incidente della Alaska Airlines. Venerdì 5 gennaio, un aereo ha perso un pezzo dalla fusoliera mentre era in volo, che in seguito è stato ritrovato in un giardino a Portland, in Oregon. La National Transportation Safety Board (NTSB) sta indagando i possibili problemi che hanno portato all’episodio, con alcune criticità possibili che sono già emerse. La Federal Aviation Administration ha chiesto di ispezionare approfonditamente questi aerei dopo l’incidente, mentre nel frattempo si registra una significativa flessione del valore delle azioni di Boeing e di di Alaska Airlines a Wall Street.
- Cancellati 83 voli di Boeing 737 Max 9
- Dov'era il pezzo staccato dalla fusoliera
- Il pezzo fissato con sole 4 viti
- Gli allarmi nei giorni precedenti
Cancellati 83 voli di Boeing 737 Max 9
Aeroméxico detiene un significativo numero di velivoli Boeing 737 Max 9: si tratta di una flotta di 19 aerei sul totale di 171 in uso presso le compagnie di tutto il mondo. L’azienda messicana ha quindi già cancellato ben 83 voli a scopo precauzionale, in risposta al singolare incidente della Alaska Airlines.
Dei 19 velivoli di Aeroméxico, è stato chiarito che la maggior parte (13 aerei) è stata già oggetto di controllo approfondito nel fine settimana, anche se non è stato ancora dato il via libera per il loro utilizzo.
Il pezzo che si è staccato dal Boeing 737 Max 9 della Alaska Airlines in volo è stato ritrovato in un giardino in Oregon
Dov’era il pezzo staccato dalla fusoliera
Nel frattempo la National Transportation Safety Board (NTSB), l’ente statunitense chiamato a svolgere le indagini, ha annunciato di aver trovato il pezzo del Boeing 737 Max 9 di Alaska Airlines che si era staccato in volo venerdì 5 gennaio, costringendo il pilota a un atterraggio di emergenza.
La presidente della NTSB ha confermato che il frammento è stato rinvenuto nel giardino di un residente a Portland, in Oregon. L’incidente si è verificato a un’altitudine di 4.876 metri mentre l’aereo era in volo da Portland alla California.
L’atterraggio di emergenza è avvenuto 35 minuti dopo il decollo, causando lievi ferite a uno dei sei membri dell’equipaggio, ma nessun danno tra i 177 passeggeri a bordo.
Il pezzo fissato con sole 4 viti
Il pezzo di fusoliera staccatosi dall’aereo dell’Alaska Airlines è stato identificato come una sorta di “tappo” denominato “plug door”, che non serve per l’entrata o l’uscita dei passeggeri.
Alcuni Boeing 737 Max 9 vengono infatti configurati con un minor numero di sedili, eliminando la necessità di tutte le uscite di emergenza previste dal design di base. In questi casi, le aperture per le uscite di emergenza in eccesso vengono chiuse con pannelli appositi, invece di veri e propri portelloni.
Nel caso dell’incidente, uno di questi “tappi” si è staccato dall’aereo, che ne aveva due, posizionati tra la coda e le uscite d’emergenza sulle ali. Il pilota esperto Chris Brady, gestore del sito web “Boeing 737 Technical Site”, ha pubblicato un video dove si mostra l’installazione di questi pannelli sul velivolo, mostrando come questi siano fissati alla fusoliera con soli quattro bulloni e suggerendo che qualcosa possa essere andato storto con uno di essi.
Gli allarmi nei giorni precedenti
L’altro aspetto oscuro della vicenda riguarda il fatto che il Boeing 737 Max 9 protagonista dell’incidente era stato soggetto a restrizioni da parte della Alaska Airlines a seguito di allarmi di pressurizzazione precedentemente segnalati.
Secondo Jennifer Homendy della NTSB, l’agenzia statunitense per la sicurezza dei trasporti, alcuni piloti avevano notato l‘accensione della spia di pressurizzazione in tre voli precedenti. Di conseguenza, la compagnia aveva limitato il volo su lunghe distanze sopra superfici d’acqua, consentendo un ritorno rapido in caso di ripresentazione dell’allarme.
Nonostante l’aereo fosse nuovo e certificato, la compagnia aveva richiesto un ulteriore esame di manutenzione, ma questo non era stato completato prima dell’incidente, anche se non è chiaro se ci sia un legame tra questa anomalia e l’esplosione del portellone.
Nel frattempo, all’avvio degli scambi Boeing ha vissuto un annunciato crollo a Wall Street, con i titoli che hanno ceduto l’8,4%, rappresentando un calo che non si vedeva da ottobre 2022. Male anche Alaska Airlines, per la quale si registra una cessione del 6,3%.