Bufera nella ginnastica ritmica: frasi sessiste tra i presidenti rivolte alle atlete. Aperta un’indagine
Nuovo polverone nel mondo della ginnastica: da alcune intercettazioni sono emerse frasi sessiste tra alti dirigenti e rivolte alle atlete. L’indagine
Il mondo dello sport italiano e, in particolare, quello della ginnastica ritmica è sotto shock dopo alcune intercettazioni telefoniche tra l’attuale presidente della Federginnastica, Andrea Facci, e l’ex numero uno federale, Gherardo Tecchi. In essa i due usano frasi sessiste per parlare di alcune atlete. La procura generale dello sport presso il Coni aprirà un’inchiesta a riguardo.
- Ginnastica ritmica nel caos: aperta un'indagine
- Le intercettazioni
- Le frasi sessiste e la ginnasta coinvolta
- Le scuse e i provvedimenti
Ginnastica ritmica nel caos: aperta un’indagine
Arrivano le prime conseguenze dopo quanto emerso da alcune intercettazioni telefoniche tra le alte sfere del mondo della ginnastica italiana.
La procura generale dello sport presso il Coni, guidata dal prefetto Ugo Taucer, aprirà lunedì 31 marzo un’inchiesta su quanto detto tra Andrea Facci e Gherardo Tecchi. Nei dialoghi intercettati tra i due si ricostruiscono conversazioni sessiste riguardanti le atlete della ginnastica ritmica.

Le intercettazioni
Andrea Facci è l’attuale presidente della Federginnastica, eletto all’unanimità il 1° marzo, mentre il suo interlocutore, Gherardi Tecchi è l’ex numero uno della Federazione.
Ci sono oltre 300 pagine di intercettazioni in mano alla Procura di Monza che a fine 2022 si era interessata al caso dopo le denunce su presunti maltrattamenti subiti dalle atlete della struttura di Desio, dove si allenano le Farfalle, presentate proprio da due di esse, Anna Basta e Nina Corradini.
Nei dialoghi si sentono pesanti apprezzamenti sessisti sulle atlete che avevano denunciato.
Le frasi sessiste e la ginnasta coinvolta
In una conversazione del 25 novembre 2022, Tecchi e quello che allora era il team manager della nazionale maschile di ginnastica artistica sparano a zero su Ginevra Parrini. Questa era un’altra atleta che aveva formulato le stesse accuse delle sue due colleghe e lo aveva fatto in alcuni programmi tv con diverse interviste.
Parrini viene attaccata su diversi ambiti. Anzitutto viene negato che fosse davvero una Farfalla – ossia un’atleta della nazionale italiana di ginnastica ritmica. “Ha fatto venti giorni di allenamento, poi non ha fatto più niente nemmeno con la Nazionale maggiore”, si sente.
Quindi si passa ad offese alla sua persona. Secondo i due infatti la ragazza ha intenzione di sfruttare la situazione per attirare su di sé visibilità. Una mossa questa che i due si spiegano anche in virtù della sua avvenenza. Gli epiteti con i quali viene etichettata sono fortemente sessisti, in più si commentano i vari outfit da lei scelti, sottolineandone i tratti a loro dire provocanti.
Le scuse e i provvedimenti
Al Corriere della Sera, Facci ha ammesso l’errore. “Ho sbagliato a usare quelle parole ed ho chiamato subito Ginevra Parrini per scusarmi direttamente con lei che è stata una ginnasta bravissima della nostra Nazionale di Ritmica e che ha rappresentato l’Italia per diversi anni. Stiamo cercando di cambiare le cose e continueremo a farlo”. La stessa ragazza avrebbe accettato le scuse.
Della vicenda ha parlato anche il presidente del Comitato olimpico italiano, Giovanni Malagò, che ha ribadito come lui di professione non faccia il giudice e come si sia già avviata una dinamica da parte del procuratore Taucer. “Mi sembrava doveroso che io chiamassi il presidente Facci, il quale sostiene di aver parlato con l’atleta Parrini e di essersi scusato e di essere stato equivocato“, ha aggiunto.
Si tratta di un periodo molto complicato per il mondo della ginnastica italiana. Dopo l’elezione, in uno dei suoi primi provvedimenti, Andrea Facci aveva licenziato Emanuela Maccarani, l’allenatrice da trent’anni delle Farfalle della Ritmica che era stata imputata e poi prosciolta dall’accusa di maltrattamenti. Il licenziamento era stato giustificato con la necessità di “guardare al futuro in un’ottica diversa e rinnovare il movimento”.
