Broncospasmo e crisi respiratoria per Papa Francesco, cos'è e perché preoccupa per le sue condizioni
Cos'è e i sintomi della crisi di broncospasmo subita da Papa Francesco, come riportato dall'ultimo bollettino del Vaticano sulle sue condizioni
L’ultimo bollettino sulle condizioni di Papa Francesco riferisce di “un repentino peggioramento del quadro respiratorio”, causato da una “crisi isolata di broncospasmo“. Un episodio che riporta di nuovo alta l’apprensione sullo stato di salute del Pontefice dopo gli ultimi giorni trascorsi senza crisi asmatiche e nonostante non sia necessario al momento il ricorso all’intubazione.
Le condizioni di Papa Francesco
Secondo quanto comunicato dalla sala stampa vaticana nell’ultimo aggiornamento, il broncospasmo ha “determinato un episodio di vomito con inalazione”.
Papa Francesco “è stato prontamente broncoaspirato – si legge ancora – ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi. Il Papa è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche”.
Fonte foto: ANSA
La facciata del Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato Papa Francesco
Cos’è il broncospasmo
Come riportato nella sezione salute del Quotidiano Nazionale, il broncospasmo comporta una restrizione improvvisa dei bronchi, con conseguente ridotto passaggio di aria nei polmoni e quindi una respirazione difficoltosa. Si tratta di una contrazione anomala ed eccessiva della muscolatura liscia dei bronchi che circondano le vie aeree dell’organo.
Questo tipo di crisi può essere causata da diversi fattori, specialmente in presenza di malattie infiammatorie come bronchite, polmonite e asma, e porta a un significativo calo della saturazione, cioè della quantità di ossigeno, del sangue.
I sintomi
Il broncospasmo si manifesta attraverso respiro sibilante o rantolo, tosse secca o grassa, dispnea e senso di costrizione. Sintomi che possono essere superati in pochi minuti anche con l’uso di broncodilatatori e, come accaduto al Pontefice, effettuando anche una broncoaspirazione in presenza di inalazione accidentale di vomito.
Secondo quanto riferito da fonti del Vaticano, i medici ritengono che siano necessarie dalle 24 alla 48 ore per verificare gli effetti del broncospasmo subito da Papa Francesco.
Al momento, è stata sufficiente una ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva, che può essere di tipo nasale, facciale, total-face o a scafandro, e che sostituisce il paziente nelle fasi respiratorie.
