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Biden disastroso nel dibattito con Trump, i 6 possibili sostituti del presidente nella corsa alla Casa Bianca

Dopo il disastroso duello Tv del presidente Biden contro Trump, tra i dem è scattato l'allarme, tanto da cercare sostituti per la corsa alla Casa Bianca

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I dubbi sulle condizioni di Joe Biden era noti da tempo, ma dopo il duello in Tv con il rivale per le presidenziali di novembre, Donald Trump, i problemi di salute del capo della Casa Bianca sono diventati lampanti. Durante il dibattito televisivo tra i due candidati andato in onda sulla Cnn, il presidente degli Stati Uniti è apparso confuso e si è impappinato spesso, offrendo il fianco  in diversi passaggi al tycoon, che non ha perso l’occasione di sminuirlo. Una dimostrazione talmente evidente delle difficoltà di Biden da fare scattare l’allarme tra i democratici, che sarebbero pronti a valutare

Il dibattito tra Biden e Trump

Nonostante durante tutto il suo mandato Biden si sia reso protagonista di diverse gaffe e inciampi, la prova resa davanti alle telecamere nel primo dibattito in Tv con Trump ad Atlanta ha aperto il caso nel partito, che potrebbe interrompere la corsa alla Casa Bianca del presidente Usa.

La voce bassa e roca, i farfugliamenti, lo sguardo spaesato durante il confronto Tv ha rafforzato l’immagine come sempre spavalda del tycoon che, stando ai sondaggi, ha ricevuto il gradimento del 67% dei telespettatori.

dibattito-biden-trump-sostituti-presidente-casa-biancaFonte foto: ANSA

Un momento del dibattito presidenziale in Tv tra Joe Biden e Donald Trump

I dubbi sulla riconferma del presidente alla Casa Bianca

Le risposte incerte e sconclusionate dell’81enne presidente Usa hanno rappresentato uno “shock” per il consulente politico dei democratici David Axelrod, secondo cui il Commander-in-Chief “sembrava disorientato” e per questo “ci saranno molte discussioni sull’opportunità di lasciarlo proseguire”.

La manifestazione delle difficoltà di Biden hanno alimentato i dubbi nel partito sulla sua riconferma alla Casa Bianca, suscitando timori concreti sulla sua capacità di affrontare le complesse sfide geopolitiche a livello internazionale, oltre a quelle della politica interna.

Secondo il New York Times, già “giovedì sera i democratici stavano immaginando scenari che richiederebbero ai leader del Partito come il senatore Chuck Schumer, l’ex Speaker della Camera Pelosi e il deputato della South Carolina Clyburn di intervenire sul presidente per spingerlo a ritirarsi, anche se non c’erano indicazioni che alcuno di loro accetterebbe di farlo. Altri democratici temono che sia troppo tardi, e Biden non ascolterebbe nessuno, a parte forse sua moglie Jill, che però ha fortemente sostenuto la ricandidatura”.

Chi sarebbero i possibili sostituti

L’ipotesi di un ritiro di un candidato presidente a questo punto della campagna elettorale rappresenterebbe una prima volta e potrebbe portare con buone probabilità alla sconfitta.

Biden resterebbe in carica fino alla fine del mandato, ma i delegati da lui vinti durante le primarie sarebbero nuovamente da assegnare. Se il presidente dovesse rinunciare prima della convention di agosto a Chicago il sostituto sarebbe scelto dai in quella circostanza, mentre se si ritirasse dopo spetterebbe al partito decidere l’alternativa.

L’ipotesi forse più logica sarebbe la candidatura della vicepresidente Kamala Harris. L’ex procuratrice generale della California, secondo quanto previsto dalle regole del partito, non riceverebbe in eredità i delegati di Biden in caso di ritiro, ma il presidente potrebbe tentare di influenzare il passaggio con il proprio endorsement.

Uno dei nomi più in vista sarebbe quello del governatore della California Gavin Newsom, mentre tra i papabili ci sarebbe la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, nota all’elettorato soprattutto per gli scontri nel corso della pandemia con Donald Trump che alimentava le proteste contro le restrizioni che aveva imposto per il Covid-19, oltre che per il tentativo di rapimento ai suoi danni da parte di una milizia, finito con nove condanne.

Altri profili potenzialmente presi in considerazione sarebbero quelli del governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, del governatore dell’Illinois J.B Pritzker, e del deputato della California Ro Khanna, mentre non sarebbe sul tavolo la suggestione di Michelle Obama, che ha ribadito di non avere nessuna intenzione di tornare alla Casa Bianca.

Biden non si ritira dalla corsa alla Casa Bianca

Nel frattempo, il portavoce della campagna Biden, Seth Schuster, ha annunciato che il presidente “ovviamente non si ritirerà” dalla corsa alla Casa Bianca.

biden-dibattito-trump-sostituti-presidente-casa-bianca Fonte foto: ANSA
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