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Fratel Biagio Conte morto a Palermo, il missionario laico aveva 59 anni: vita dedicata a poveri ed emarginati

Il missionario laico è morto a 59 anni per un tumore al pancreas. Dall'inizio degli Anni '90 si occupava dei poveri e degli emarginati di Palermo

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Biagio Conte è morto. Il missionario laico che ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita ai poveri di Palermo si è spento a 59 anni a causa di un tumore al pancreas. Lascia un’eredità di amore incondizionato verso gli ultimi e gli emarginati.

Il funerale di Biagio Conte

La camera ardente sarà aperta alle 16:oo di oggi presso la Cittadella del povero e della speranza di via Decollati 29 a Palermo.

Il funerale avrà luogo presso la Cattedrale di Palermo martedì 17 gennaio alle 10:30.

Biagio ConteFonte foto: ANSA

Biagio Conte l’Angelo dei poveri

In città era conosciuto anche come ‘Angelo dei poveri’ o semplicemente come ‘Fratel Biagio’. Si è spento dopo una malattia che lo ha consumato nel corpo, senza intaccarne lo spirito.

Biagio Conte ha vissuto gli ultimi giorni in una casetta prefabbricata nella Cittadella di via Decollati.

Lì, fino all’ultimo respiro, è stato vicino a chi si recava a fargli visita per pregare insieme o per rendergli omaggio.

Biagio Conte giaceva a letto, impossibilitato a muoversi, e con un filo di fiato elargiva messaggi di pace e di amore, che un assistente ripeteva a voce alta.

Nei giorni passati, a causa di un aggravarsi delle sue condizioni di salute, si era diffusa la notizia della sua morte. Fake news presto smentita dalle persone più vicine a lui.

La nascita della Missione di speranza e carità

Biagio Conte ha iniziato a dare conforto ai poveri nel 1991 andando a trovarli sotto ai portici della Stazione centrale di Palermo per offrire un contatto umano, coperte, vestiti e pasti caldi.

Dopo un braccio di ferro con il Comune di Palermo, il missionario laico ha infine ottenuto alcuni locali abbandonati in via Archirafi, una zona nei pressi della Stazione. Lì ha fondato la Missione di speranza e carità.

E successivamente ha ottenuto anche uno spazio in via Decollati, divenuto oggi la Cittadella del povero e della speranza. Grazie al suo impegno sono sorti nove ricoveri per poveri nella provincia di Palermo.

A piedi ad Assisi sulle orme di San Francesco

Biagio Conte ha portato avanti le sue battaglie con le istituzioni a forza di preghiere e scioperi della fame, a volte spinti quasi sulla soglia dell’estrema conseguenza.

Nei suoi obiettivi giovanili c’era l’idea di recarsi in Africa come missionario. Ma tornato a Palermo dopo un periodo di riflessione in solitudine e rendendosi conto dello stato di estrema miseria che affliggeva, e che affligge tuttora, buona parte della cittadinanza Biagio Conte ha deciso di stabilire la sua opera nel capoluogo siciliano.

Biagio Conte è nato in una ricca famiglia di imprenditori edili e ha ricevuto un’educazione cattolica, prima in un convento di suore in Svizzera e poi in un collegio a San Martino delle scale, un piccolo comune alle porte di Palermo.

Da ragazzo ha lasciato gli studi per partecipare all’azienda di famiglia, ma una crisi spirituale lo ha portato su un altro cammino.

La decisione di dedicarsi ai poveri palermitani è nata dopo un periodo di travaglio interiore che ha compreso un pellegrinaggio a piedi ad Assisi sulle orme di San Francesco, il santo dei poveri, e un periodo di ascesi sui monti dell’entroterra siciliano.

Durante il pellegrinaggio, non avendo più sue notizie da settimane, la sua famiglia ne ha denunciato la scomparsa e si è anche rivolta alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’. Fu lo stesso Biagio Conte a rassicurare i familiari telefonando in diretta televisiva.

Biagio Conte in sedia a rotelle fino al bagno a Lourdes

Per via delle austerità e delle fatiche che si era auto-imposto ha passato un lungo periodo sulla sedia a rotelle a causa di un danno alle vertebre, ma dopo un bagno nelle acque di Lourdes è tornato in piedi.

“Io non pretendevo nulla e anzi ho dato la precedenza agli altri malati, poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono. Per me è stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria”. Così disse all’epoca il missionario laico.

Il messaggio di amore universale e incondizionato di Biagio Conte lo ha portato ad accogliere tutti senza fare distinzioni.

Nel 2015 ha partecipato al gay pride di Palermo abbracciandone i partecipanti con lo slogan “Basta odio, basta rancore. Siamo una cosa sola”.

Biagio Conte Fonte foto: ANSA
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