Ben-Gvir ha guidato l’assalto alla moschea di Al-Aqsa, la polizia ha protetto la folla: a rischio i colloqui
Ben-Gvir, ministro della Sicurezza nazionale israeliano, ha guidato un gruppo di persone in un luogo sacro musulmano. La polizia li ha difesi
Le tensioni a Gerusalemme Est e nella Cisgiordania occupata hanno raggiunto un nuovo picco quando il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha guidato una folla di migliaia di israeliani all’interno del complesso della moschea di Al-Aqsa. La “visita”, in concomitanza con la festività ebraica di Tisha B’Av, ha messo a repentaglio i già fragili colloqui di pace. La polizia israeliana, che ha protetto la folla, ha ricevuto aspre critiche per aver apparentemente facilitato una violazione dello “status quo” religioso sul Monte del Tempio.
La “visita” di Ben-Gvir alla moschea
Itamar Ben-Gvir, figura di spicco dell’ala più estremista del governo israeliano, è noto per le sue posizioni dure nei confronti dei palestinesi e per le sue azioni provocatorie nei luoghi sacri di Gerusalemme. Martedì 12 agosto, durante la festività di Tisha B’Av, Ben-Gvir ha guidato un gruppo di oltre 2.000 israeliani all’interno del complesso della moschea di Al-Aqsa.
Si tratta di un’area dell’enorme significato religioso per i musulmani, che lo considerano il terzo luogo più sacro dell’Islam, ma è importante anche per gli ebrei, che lo identificano come il sito dei Templi biblici. Nonostante viga il divieto di preghiere ebraiche, Ben-Gvir ha recitato delle preghiere, accompagnato da inni ebraici cantati dalla folla.
In foto Ben-Gvir
La polizia israeliana, invece di impedire questo atto potenzialmente incendiario, ha fornito protezione al ministro e ai partecipanti, rafforzando l’impressione di una complicità delle autorità nello sfidare lo status quo. L’azione è stata interpretata dal Waqf, l’ente giordano custode del sito, come una provocazione.
Le reazioni internazionali: critiche
Le conseguenze della visita di Ben-Gvir non si sono fatte attendere. Gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno criticato l’azione. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, ha dichiarato che l’assalto alla moschea di Al-Aqsa è stato non solo “inaccettabile”, ma ha anche compromesso gli sforzi in corso per negoziare un cessate il fuoco a Gaza.
Anche le Nazioni Unite hanno espresso una forte condanna. Farhan Haq, vice portavoce dell’ONU, ha descritto l’azione di Ben-Gvir come “indebitamente provocatoria”, sottolineando la necessità di rispettare lo status quo nei luoghi sacri di Gerusalemme per prevenire ulteriori escalation.
La risposta palestinese
La leadership palestinese ha denunciato l’azione di Ben-Gvir come una grave provocazione, accusando il governo israeliano di voler destabilizzare ulteriormente la regione (dopo che solo pochi giorni fa è stata colpita la 21esima scuola a Gaza nel giro di poco più di un mese).
In risposta alla visita di Ben-Gvir, diversi gruppi palestinesi hanno emesso comunicati di condanna, mentre le tensioni sul campo sono esplose in nuovi scontri.
A Ramallah, le forze israeliane stanno sfruttando la celebrazione religiosa per condurre raid nelle abitazioni palestinesi. Alcune di queste azioni hanno provocato vittime e feriti.