Belluno, bimbo di 15 mesi stroncato dalla meningite. Padre: "Ci hanno detto che sarebbe morto. Così è stato"
Parla il padre del bimbo di 15 mesi morto di meningite: assieme alla compagna ha deciso di donare gli organi
Sabato 26 scorso, Christian Lozovyy, bimbo di 15 mesi, è deceduto all’ospedale di Padova, dove si trovava da mercoledì 23 noevmbre. A ucciderlo una meningite batterica fulminante. Pochi giorni prima del ricovero, come ha raccontato il padre Nazriy al Corriere della Sera, il piccolo era stato portato al pronto soccorso della struttura sanitaria di Belluno, ma fu rispedito a casa.
- Gli ultimi giorni del piccolo Christian
- Il ricovero e la notizia della morte
- Donati gli organi del piccolo: "Salverà un altro bambino"
Gli ultimi giorni del piccolo Christian
“Ci hanno detto di ritornare a casa ma poi mercoledì 23 Christian è stato male di nuovo. L’abbiamo quindi riportato in ospedale: stavolta è stato ricoverato ma poi è morto“, ha spiegato Nazariy Lozovyy.
Il piccino, negli ultimi mesi, aveva manifestato difficoltà respiratorie e dal 10 al 17 novembre aveva dovuto affrontare il Covid che, però, come hanno assicurato i genitori era stato superato.
Nazriy vive con la compagna Olesya Stavchanska, anche lei piegata dal dolore per la morte del figlio. Risiedono a Cavarzano, frazione di Belluno. Originari dell’Ucraina, sono arrivati in Italia una quindicina di anni fa.
Al quotidiano di via Solferino, Nazriy ha narrato che Christian aveva trascorso mesi no facili. Ci si era messo pure il Covid. “Il tampone del 17 novembre – ha spiegato il padre – era risultato negativo ma continuava ad avere la febbre alta e così l’abbiamo portato dalla pediatra. Ci ha detto di fare degli esami del sangue: non erano buoni ma nemmeno particolarmente preoccupanti. Christian però continuava a stare male e così, lunedì 21 novembre, lo abbiamo portato al pronto soccorso di Belluno“.
Il ricovero e la notizia della morte
Prima che la situazione precipitasse, il bimbo era stato portato al pronto soccorso. Un dottore l’ha visitato e ha detto ai genitori di riportarlo a casa ed eventualmente di dargli un antibiotico se la febbre fosse ricomparsa. “Siamo quindi andati via. Christian nelle ore successive è migliorato: martedì stava bene. Poi è peggiorato di nuovo e così, mercoledì 23, siamo tornati in ospedale dove l’hanno ricoverato in Pediatria”.
Ha trascorso la notte all’ospedale di Belluno, poi le condizioni si sono aggravate ed è stato trasportato all’ospedale di Padova. “Aveva la febbre altissima, a più di 39. Sabato i medici ci hanno quindi portato in una stanza e ci hanno detto che sarebbe morto. Così è stato”, ha spiegato il padre.
Quando al genitore è stato chiesto se crede che chi lo ha visitato la prima volta, ossia lunedì 21 novembre, per poi mandarlo a casa abbia delle responsabilità, è arrivata la seguente replica: “Non sono un dottore, quindi non sono in grado di rispondere a questa domanda: non so se i medici del pronto soccorso avrebbero potuto fare di più e se si dovesse ricoverarlo subito. Al momento io e la mia compagna non abbiamo ancora deciso se fare denuncia o meno. In questo momento il dolore è troppo grande, ci penseremo più avanti”.
Donati gli organi del piccolo: “Salverà un altro bambino”
Nazriy ha anche dichiarato che Christian aveva fatto il vaccino contro lo pneumococco, il batterio che ha provocato la meningite. “Era un bambino che abbiamo voluto con tutte le nostre forze e volevamo che fosse protetto da ogni pericolo”, ha sottolineato.
La tragedia non ha fatto perdere lo spirito altruista ai genitori che hanno deciso di donare gli organi: “Adesso aiuterà un altro bimbo sfortunato. Io e la mia compagna abbiamo deciso di donare il suo piccolo cuore e il fegato. Noi siamo stati travolti da una tragedia ma Christian salverà un altro bambino. Sarà il nostro regalo di Natale per una famiglia sfortunata come la nostra”.