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Bassetti su bollettino, no vax, nuove varianti (più aggressive), immunità: come sarà il futuro con il Covid

L'intervista esclusiva di Virgilio Notizie all'immunologo, che invita a guardare con maggiore ottimismo il futuro. Scuola, cosa ne pensa l'esperto

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Ha fatto molto parlare (e ha innescato la risposta delle regioni) la sua proposta di contare in maniera diversa i positivi ricoverati in ospedale nel bollettino che, tra l’altro, non vorrebbe più giornaliero.

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, preferisce leggere numeri che facciano “bene alla convivenza” con il virus, che passino anche per le mani degli “esperti”, che li sanno interpretare, e smettano di “stimolare ansia”.

Insomma, quella ribadita nel corso di un’intervista esclusiva con Virgilio Notizie è una presa di posizione ormai nota dell’infettivologo, che però ha affrontato molti altri temi di stretta attualità, almeno a questo punto della pandemia.

Il tutto tenuto insieme da uno sguardo di “maggiore ottimismo” sulle prospettive future del contagio, che potrebbero intravedersi anche dai numeri degli ultimi report. Bassetti è più tenero perfino con i no vax, con i quali, dice, “va tutto benissimo” (ma non proprio, nell’intervista spiega perché), E a proposito di Omicron: possiamo dire che si sta abbassando la curva?

“Potrebbe essere così”, risponde Bassetti, che invita anche a tenere presenti i cali (seppur contenuti) nei letti occupati dai pazienti Covid in terapia intensiva. Ecco cos’altro ha detto l’esperto su nuove varianti, report sui numeri del coronavirus, e no vax.

Dopo il record di 220mila contagi, per alcuni giorni di seguito, abbiamo assistito a un abbassamento della curva.

Stiamo seguendo la dinamica, nel numero di positivi giornaliero, di alcuni paesi come Sudafrica e Gran Bretagna, in cui l’aumento nel numero di nuovi malati è seguito da un calo altrettanto rapido nel numero di contagiati?

Potrebbe essere così. Secondo gli ultimi dati provenienti dall’istituto che dirigo (Matteo Bassetti è il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ndr) Omicron è ormai all’ottanta per cento sul totale dei tamponi positivi sequenziati.

Sono percentuali sovrapponibili ai dati più recenti anche di molte regioni italiane e di alcune province. Oltre al numero di positivi, darei uno sguardo anche al tasso di occupazione delle terapie intensive, che per due volte ha registrato il segno meno: si tratta di un meno otto e di un meno uno.

Non è molto, ma si tratta pur sempre di un segnale eloquente su quale sia, al momento, l’andamento della pandemia. In altre parole, anche nelle terapie intensive ci sono segnali che sembrano suggerire che anche in Italia il Covid inizia a mollare. Vediamo quando mollerà del tutto.

La riapertura delle scuole può compromettere questa dinamica?

Non credo proprio. Considerato il tipo di convivialità dei giovani in età scolare al di fuori degli istituti scolastici, forse il luogo più sicuro è appunto la scuola.

La colpevolizzazione delle lezioni in presenza è stato un errore clamoroso e fortunatamente la provocazione di alcuni, e mi riferisco soprattutto a quanto fatto da un presidente di regione, non ha compromesso l’inizio della scuola, sarebbe stato un errore.

Passando al bollettino, lei ha detto che i dati quotidiani generano un effetto ansiogeno. Ma il report quotidiano non può innescare, nell’immediato, quando evidenzia un innalzamento della curva, comportamenti più responsabili, comportamenti che potrebbero rappresentare la prima risposta a un aumento dei contagi?

Porrei la questione diversamente: il problema è dare o non dare i numeri corretti. Non serve a nulla mettere insieme tutto e di più: mettere i contagiati asintomatici con i positivi sintomatici etc. Vorrei che il report servisse a qualcuno, così com’è, invece, alla gente non serve a nulla e non fa altro che stimolare ansia, riducendo le città al deserto totale.

Non è quello di spaventare le persone il modo migliore di raggiungere l’obiettivo, ricordiamoci che, una volta che la psiche è ferita, è difficile rimetterla in sesto. Se vogliamo tornare a vivere e a convivere con il virus, allora quel bollettino fa male alla convivenza.

I numeri devono arrivare a chi li sa interpretare, un po’ come succede con i report settimanali riguardanti i nuovi casi di influenza. Nessuno li aspetta con ansia e disperazione puntualmente ogni giorno alle ore 17 (è l’orario del bollettino sul covid, nd). Questo credo sia un comportamento sbagliato e mi permetto di far notare che siamo rimasti uno dei pochi paesi che lo adottano ancora.

Matteo Bassetti, infettivologoFonte foto: ANSA
L’infettivologo Matteo Bassetti.

L’immunità di gregge è possibile o assisteremo all’emergere di nuove varianti in grado di compromettere l’effetto dei vaccini e dell’immunizzazione tramite il contagio?

Io mi auguro di no, perché già Omicron è molto contagiosa e pesante e importante, quindi mi auguro che riesca a generare quella immunità che già aveva generato Delta, anche tramite chi si è infettato.

Al momento siamo vicini alla immunità di gregge rispetto a Omicron. Naturalmente mi auguro che di nuove varianti non ne verranno più fuori, ma devo anche ammettere che è probabile ce ne siano sempre di nuove lì dove il contagio, come ad esempio in Africa, continua a generare numeri importanti.

In primavera spero che gli effetti del Covid risultino molto attenuati. Bloccare la circolazione non è l’unico scopo, per me possono esserci anche 10 milioni di contagiati in Italia, ma se questi 10 milioni hanno i sintomi del raffreddore allora va bene, l’importante è che non finiscano in gran numero nelle terapie intensive con le polmoniti.

Quante probabilità ci sono a questo punto che emerga una variante più aggressiva?

Non possiamo escludere questa possibilità, tuttavia una eventuale variante più aggressiva sarebbe comunque governata dall’immunità che abbiamo sviluppato. Tutto sommato proverei a guardare al futuro con maggiore ottimismo assicurandomi di aver imparato la lezione del Covid, cioè che è importante continuare a investire nella prevenzione e nella nostra capacità di intercettare nuovi virus in futuro.

I no vax continuano a infastidirla?

Io sinceramente i no vax non li considero neanche più. Dato che il loro obiettivo è quello di minacciare Bassetti perché Bassetti parli di loro in tv e dia loro notorietà, se il loro obiettivo è questo allora io giro i loro nomi direttamente alla procura e al mio avvocato senza parlarne in tv. Quindi se lei mi chiede come va con i no vax la mia risposta è che con i no vax va tutto benissimo.

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