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Bambino morto a Roma, si esclude il bullismo: l'ipotesi del gesto estremo per il rendimento scolastico

Il bambino morto a Roma dopo essere precipitato dal decimo piano non era vittima di bullismo: l'ipotesi del gesto estremo per i voti a scuola

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Il bullismo sembra non aver avuto un ruolo nella tragica fine di Valerio, il bambino morto Roma dopo essere precipitato dal decimo piano della sua abitazione in via Igino Giordani 70. È quanto hanno accertato gli inquirenti che indagano per istigazione al suicidio dopo aver interpellato i docenti e i genitori del 12enne. Ora i magistrati capitolini cercano di capire se quello del ragazzino sia stato un gesto estremo dovuto a una ipotetica preoccupazione per il suo rendimento scolastico. Il lavoro degli investigatori continua.

Valerio, escluso il bullismo

Nella tragica morte di Valerio S, il 12enne deceduto dopo un volo di 20 metri dal decimo piano in via Igino Giordani, a Roma, il bullismo non avrebbe alcun luogo.

È quanto accertato dagli investigatori che stanno indagando sul caso. Dopo aver ascoltato i docenti della scuola svizzera di Roma e i genitori del ragazzino, i magistrati sono portati ad escludere l’ipotesi del bullismo. Lo riportano Il Messaggero e Roma Today.

roma bambino mortoFonte foto: ANSA
Nella tragica storia di Valerio S., il bambino di 12 anni morto a Roma dopo un volo dal decimo piano, il bullismo non avrebbe alcun ruolo. Gli investigatori indagano sulla preoccupazione per il rendimento scolastico

Le indagini, in effetti, quasi da subito si erano concentrate sulla scuola, il cui personale aveva escluso che Valerio fosse vittima di vessazioni da parte di altri studenti.

Tuttavia, una nuova ipotesi suggerisce che il piccolo fosse preoccupato per il suo rendimento scolastico, per questo – specifica Il Messaggero – si indaga sui voti presi a scuola.

La pista del rendimento scolastico e l’autopsia

Le notizie, in questo senso, sono ancora in divenire. Roma Today riporta che gli inquirenti si starebbero muovendo sull’ipotesi del gesto estremo conseguente a una preoccupazione per il proprio rendimento scolastico.

Gli investigatori sono ancora al lavoro e, come noto, hanno sequestrato il telefono e gli altri dispositivi elettronici del ragazzino per risalire alle sue ultime attività multimediali e ai suoi ultimi contatti. Il Messaggero scrive che sul corpo di Valerio S. non verrà effettuata l’autopsia, bensì sarà sufficiente l’esame esterno.

Bambino morto a Roma, parla il preside della scuola

Dopo la tragedia del pomeriggio del 5 dicembre Jonathan Rosa, dirigente scolastico della Scuola Svizzera di Roma frequentata dal 12enne, ha parlato con l’Ansa per fare chiarezza sull’ipotesi del bullismo.

“Non è una scuola dove ci sono episodi di bullismo. Mi sento di escluderlo. Valerio era ben integrato nella classe”, ha detto il dottor Rosa, che ha anche sottolineato come la scuola sia “una famiglia con 450 studenti”.

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