Bambino morto a Roma dopo essere caduto dal decimo piano, il racconto shock della testimone
Una testimone ha assistito alla tragedia del bambino morto a Roma, caduto dal decimo piano. Il racconto agghiacciante: "Il corpo ricoperto di foglie"
Alla tragedia del bambino morto a Roma il 5 dicembre ha assistito una testimone, oggi ancora provata da quei dettagli strazianti. Si tratta di Anna, una badante che lavora nel condominio di via Igino Giordani, lo stesso dal quale V.S. è precipitato fino a rovinare sul giardino dell’edificio. “Ero terrorizzata, urlavo e suonavo a tutti i campanelli”, ha raccontato la donna, che insieme ad altri condomini ha dato l’allarme.
- Il racconto della testimone
- Il padre era in casa
- Si indaga per istigazione al suicidio
- Il ricordo dei vicini del bambino morto a Roma
Il racconto della testimone
Ascoltata dal Messaggero Anna ha ripercorso le tappe della tragica vicenda. “Mi è caduto proprio davanti”, ha raccontato la donna, una badante di origini straniere. Anna in un primo momento non sarebbe riuscita a capire “se fosse un uomo o un ragazzino”.
Poi la consapevolezza di avere assistito a un dramma, una “scena orribile” in cui ha notato “il corpo ricoperto di foglie“. Per questo motivo si è trovata “terrorizzata” e ha iniziato ad urlare e a suonare “tutti i campanelli”. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di tutti i condomini.
Una testimone ha assistito alla tragedia del bambino morto a Roma dopo essere precipitato dal decimo piano. “Ero terrorizzata, urlavo e suonavo a tutti i campanelli”, ha raccontato
A prestare i primi soccorsi al bambino sarebbe stato suo marito, e proprio in quel momento è arrivato il padre del 12enne. Al Messaggero Anna ha raccontato: “Urlava disperato, ripeteva a tutti di non avvicinarsi al figlio”.
A quel punto la donna lo ha rassicurato dicendogli di conoscere le manovre del primo soccorso. “Ho ascoltato il battito del bimbo, ancora c’era”. L’epilogo della storia è tristemente noto: V.S. è morto poche ore dopo all’ospedale Bambin Gesù.
Il padre era in casa
In un primo momento era stato riferito che quando V.S. è precipitato per venti metri, in casa con lui c’erano la babysitter e la sorellina.
La mattina di venerdì 6 dicembre è emerso che all’interno dell’abitazione si trovava anche il padre, impegnato in un’altra stanza con il suo lavoro in smart working. Nelle prossime ore l’uomo potrebbe essere interrogato insieme alla moglie e alla babysitter.
Si indaga per istigazione al suicidio
Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno sequestrato il cellulare del 12enne per risalire alle sue ultime attività e agli ultimi contatti.
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma non si escludono le ipotesi dell’incidente e del gesto volontario.
Il ricordo dei vicini del bambino morto a Roma
“Non parliamo d’altro, siamo sotto shock”, queste le parole dei residenti di via Igino Giordani 70. All’Ansa i residenti ricordano V.S. e sottolineano che dall’appartamento non si è mai sentito un fiato sospetto, né una lite né urla che dessero l’allarme.
Il 12enne era “educatissimo, gentile, tranquillissimo”, dicono. Il giorno prima, il 4 dicembre, una signora l’ha incontrato nell’atrio del palazzo. Il ragazzino le ha “tenuto la porta” perché “lui era proprio così, educato e quieto”.