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Avon fallisce dopo le accuse sul talco cancerogeno, istanza presentata negli Usa per far fronte ai debiti

Avon fallisce: il marchio di cosmetici ha dichiarato bancarotta, utilizzando il Chapter 11 negli Stati Uniti. Vi spieghiamo cosa significa e i motivi

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Avon fallisce. L’azienda cosmetica ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti: determinanti per l’avvenuta situazione di bancarotta sono stati i debiti accumulati per difendersi dalle cause che la accusano di aver commercializzato prodotti cancerogeni, e in particolare talco al cui interno ci sarebbe amianto.

Perché Avon è fallita: cosa significa Chapter 11

Avon di fatti non ha più liquidità per far fronte alle responsabilità legali davanti alle quali è stata messa. Lo ha comunicato l’azienda stessa che, indagata per i suoi prodotti a base di talco che sarebbero stati contaminati da sostanze cancerogene, si è rifatta al Chapter 11.

La società infatti ha avviato, presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware, le procedure per la richiesta di ammissione all’istituto giuridico che le consente di continuare a operare mentre viene elaborato un piano per ripagare i propri debiti.

avon fallisce bancarotta talco cancerogeno amiantoFonte foto: ANSA
Uno stabilimento Avon in Russia

Di chi è Avon: tutte le cifre della gestione fallimentare

Come riporta Agi, Avon è stata acquisita nel 2020 da Natura & Co che ha sede in Brasile.

L’azienda ha ora debiti per oltre 1 miliardo di dollari, dopo averne spesi circa 225 milioni per difendersi dalle cause. Il punto è che di tali casi ne restano altri 386 da affrontare, un salasso per le casse di Avon che non hanno retto.

La controllante brasiliana si è offerta di acquistarne le attività per 125 milioni di dollari, di cancellare 530 milioni di dollari di debiti e di fornire altri 43 milioni di dollari di liquidità per finanziare gli obblighi dell’azienda durante il processo.

Bancarotta e cause legali: c’era dell’amianto nel talco dei prodotti Avon?

Sono tanti insomma i clienti, e non, ad aver accusato Avon di averli messi a contatto con prodotti contaminati, tesi sempre negata dall’impresa.

Nel dicembre 2022 è stata costretta da una giuria di Los Angeles a pagare più di 50 milioni di dollari a una donna dell’Arizona: le era stato diagnosticato il cancro dopo che aveva usato prodotti cosmetici con talco contaminato da amianto.

Nell’Illinois, nel luglio 2024, un’altra giuria ha ordinato di pagare 24,4 milioni di dollari a un uomo dell’area di Chicago che lavorava come custode in uno stabilimento Avon: anche a lui era stato diagnosticato un mesotelioma.

Avon, la storia dell’azienda cosmetica

Avon – che nel nome si rifà a Stratford-upon-Avon, luogo di nascita di Shakespeare – è nata intorno al 1880 come un piccolo business per la vendita di libri porta a porta. È stata fondata da David H. McConnell che, oltre ai volumi, regalava profumi che, col tempo, divennero anche più graditi dei libri stessi.

Sei anni dopo lui stesso aprì la California perfume company. La ditta si caratterizzò per il ruolo quasi esclusivo che diede alle donne, le uniche a essere assunte, compresa la prima rappresentante dei prodotti dell’azienda, Mrs Albee, nota poi come Lady Avon. L’azienda crebbe velocemente e si espanse in molte nazionali, arrivando in Italia nel 1966.

È solo l’ultima di una lista di grandi aziende che di recente è dovuta ricorrere al Chapter 11. Solo qualche settimana fa, analoga fine è toccata alla casa farmaceutica Johnson & Johnson.

borotalco avon fallimento Fonte foto: 123RF
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