Autocertificazione Fase 2, disponibile il modulo: le novità
Il certificato servirà per gli spostamenti della Fase 2 consentiti per legge. Basta un tesserino per andare al lavoro
Con l’entrata in vigore della Fase 2 a partire dal 4 maggio, è ora disponibile il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti. Come specificato in una nota dal ministero dell’Interno, può comunque essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali.
L’autodichiarazione, chiamata anche autocertificazione, è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo. Vediamo, nel dettaglio, cosa cambia e come compilare il nuovo modulo.
Autocertificazione, il nuovo modulo: cosa cambia
Nel nuovo modulo è necessario dichiarare di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti, sia nazionali che regionali.
Sono poi riportate le quattro motivazioni che possono determinare lo spostamento: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute.
Infine, nelle sei righe in bianco il cittadino può specificare la ragione dello spostamento.
Autocertificazione Fase 2, per andare al lavoro non serve
Sembrano intanto allentarsi gli obblighi di autocertificazione: per chi va al lavoro, infatti, sarà sufficiente esibire un tesserino e potrebbe non servire per andare a fare sport o al parco.
“La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi – si legge in una delle Faq pubblicate sul sito del governo -, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.
Autocertificazione, cosa scrivere in caso di vista a un congiunto
Per andare a fare visita a un congiunto, bisogna barrare la casella con la motivazione “situazione di necessità” e nello spazio destinato alle dichiarazioni bisogna specificare soltanto che lo spostamento è motivato da una “visita a un congiunto”.
È necessario indicare il grado di parentela senza scrivere il nome della persona verso cui ci si sta recando.
Autocertificazione, non serve per fare una passeggiata o sport
Per fare una passeggiata nei pressi della propria abitazione, come riporta il Corriere della Sera, non è obbligatoria l’autocertificazione. Stesso discorso per le attività sportive, in cui bisogna mantenere sempre il distanziamento sociale.