Autolockdown, per i medici è arrivato il momento: la nuova idea
Per contrastare l'aumento dei contagi possono tutti fare qualcosa: i medici lanciano l'idea di un autolockdown
Mentre si fa strada l’ipotesi di una nuova stretta del governo per far fronte all’aumento repentino dei contagi da coronavirus in Italia, i medici di Medicina generale hanno deciso di prendere posizione. A lanciare un appello alla popolazione è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana della categoria (Fimmg). Contro lo spettro di un nuovo lockdown, ipotesi scongiurata anche dal premier Giuseppe Conte, i medici hanno tirato in ballo una nuova idea.
Questa è l’idea dei medici, come ha spiegato Scotti all’Ansa: “È giunto il momento che i cittadini considerino la necessità di un autolockdown per limitare al massimo il rischio di contagio a fronte dei numeri in preoccupante crescita”.
Ovviamente, ha aggiunto, “vanno preservate le attività lavorative ma tutto il resto, ciò che non è cioè necessario, in questo momento deve essere sacrificato in nome della salute pubblica“.
“Anche in assenza di indicazioni in tal senso da parte delle istituzioni – ha dichiarato Scotti -, i cittadini dovrebbero comprendere la gravità della situazione e considerare l’opportunità in questo momento di un autolockdown”.
Auto lockdown, in cosa consiste: le regole
L’autolockdown, secondo i medici, consiste in poche regole da seguire. Secondo quanto ha spiegato Scotti, i cittadini dovrebbero “limitare al massimo gli spostamenti ed i contatti prevedendo, ad esempio, di fare la spesa una sola volta alla settimana e delegando sempre lo stesso componente della famiglia a svolgere questo compito se possibile”.
“Tale membro sarà poi ‘attenzionato’ e monitorato in modo particolare per cogliere subito l’insorgenza di eventuali sintomatologie legate a Covid-19″.
“Bisognerebbe – ha aggiunto Scotti – uscire solo se ve ne è stretta necessità e va evitata la socialità con amici e parenti nelle abitazioni”.
Infine, secondo il segretario generale della Fimmg, “va preservata la produttività e l’attività lavorativa, sacrificando tutte le altre attività sacrificabili e non necessarie”.