La Regione Lazio sotto attacco hacker: portale vaccinazione fuori uso
Disattivati tutti i sistemi della Regione, vaccinazioni a rischio di rallentamenti
Tutto il sistema informatico e il centro elaborazione dati del Lazio è stato messo ko da un attacco informatico, che tra le altre cose ha bloccato anche le vaccinazioni. “È in corso un potente attacco hacker al ced regionale. I sistemi sono tutti disattivati compresi tutti quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale” ha comunicato l’Unità di crisi Covid-19 della Regione.
“Sono in corso tutte le operazioni di difesa e di verifica per evitare il protrarsi dei disservizi. Le operazioni relative alla vaccinazioni potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà” hanno fatto sapere ancora i con una nota i funzionari.
Il pericolo maggiore riguarda i dati sensibili di circa 5,8 milioni di persone contenuti nel ced. Al momento sono sconosciuti sia i responsabili, sia i motivi e le conseguenze dell’azione.
“È un attacco hacker molto potente, molto grave. È tutto out. È sotto attacco tutto il ced regionale” ha confermato all”Ansa’ l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
“È un attacco senza precedenti per il sistema informatico della Regione – ha poi aggiunto – Le procedure di registrazione possono subire rallentamenti. Sto andando a fare un sopralluogo per verificare la situazione”.
“Un fatto gravissimo – ha commentato il presidente del Lazio Nicola Zingaretti sulla sua pagina Facebook – che blocca un servizio fondamentale. Ci scusiamo con i cittadini per gli inevitabili disservizi. Abbiamo segnalato alle autorità l’attacco e ringrazio tutti i dipendenti che da questa notte sono al lavoro per difendere la centrale e per tornare alla normalità”.
Secondo quanto riportato da Adnkronos, la Polizia postale, d’intesa con la procura di Roma, sta procedendo con gli accertamenti. A piazzale Clodio è attesa nelle prossime ore una prima informativa per l’apertura formale di un fascicolo dove i pm potrebbero ipotizzare l’accesso abusivo a sistema informatico.