AstraZeneca, polemica di Galli: lo sfogo dopo l'ultima decisione
L'infettivologo Massimo Galli ha lanciato una nuova polemica sul caso AstraZeneca: "Sarebbe stato meglio chiedere prima all'Ema"
Nel giorno in cui l’Aifa ha revocato il divieto d’uso per il vaccino AstraZeneca, a lanciare una nuova polemica su come è stata gestita la situazione è Massimo Galli. In particolare, secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, prima di sospendere le vaccinazioni sarebbe stato meglio chiedere prima il parere dell’Ema. Oggi in Italia si riprende a usare il vaccino anti Covid AstraZeneca ma, come ha ricordato in conferenza stampa il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, se prima del blocco eravamo arrivati a un ritmo di “200mila vaccinazioni al giorno, ora dobbiamo almeno raddoppiare quella cifra”.
Fin dall’inizio contrario allo stop preventivo del siero AstraZeneca, Massimo Galli si è sfogato così in un colloquio con Adnkronos Salute: “Sarebbe stato meglio chiedere prima un pronunciamento dell’Ema per poi prendere le decisioni di conseguenza”.
Per quanto riguarda gli “eventi rari – ha aggiunto Galli – doveva essere comunque già chiaro a tutti il rapporto costi-benefici della sospensione del vaccino. Probabilmente non è ancora chiaro a determinati governi”.
Come ha ricordato il presidente del Cts Franco Locatelli in conferenza stampa, “in tutto ci sono 25 casi trombotici su 20 milioni di vaccinati e non è dimostrabile un nesso di causalità”.
Tornando sul pronunciamento dell’Agenzia europea del farmaco Ema sul vaccino anti Covid, Galli ha sottolineato: “Manca una leadership nei Paesi europei, sia in quelli che prendono queste decisioni sia quelli che si accodano”.
Alla domanda se sia “stancato di avere ragione”, Galli ha risposto con ironia: “Forse si chiama esperienza”.