Decreto Autovelox in Gazzetta ufficiale con nuove regole, cosa cambia: dove si potranno installare i cartelli
In arrivo il decreto autovelox: quando entrerà in vigore e cosa cambia rispetto al passato. Tutte le nuove misure
Salvo colpi di scena dell’ultima ora, il nuovo decreto Autovelox diverrà legge martedì 28 maggio, quando è prevista la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale. Per l’attuazione vera e propria delle nuove misure si dovrà invece attendere mercoledì 12 giugno, data in cui i provvedimenti entreranno effettivamente in vigore. Dai cartelli di segnalazione alla rilevazione della velocità, cosa cambia per gli automobilisti.
- Solo il prefetto potrà decidere dove collocare gli autovelox
- L'entrata in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale
- Autovelox e cartelli di segnalazione: nuove misure relative alla distanza
- Novità sulla misurazione della velocità
- Il problema dell'omologazione e la sentenza della Cassazione
Solo il prefetto potrà decidere dove collocare gli autovelox
A spiegare come cambierà l’utilizzo degli autovelox è stato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, intervenuto alla Camera, ha fatto sapere che saranno introdotte “regole essenziali volte a garantire che gli autovelox siano utilizzati in sicurezza dove effettivamente serve, per prevenire incidenti e tutelare gli utenti e non come ulteriore tassa”.
Eccezion fatta per le autostrade e le strade extraurbane principali, secondo quanto stabilito nel nuovo decreto, soltanto al prefetto spetterà la decisione relativa alla collocazione degli autovelox.
Il ministro Matteo Salvini
L’entrata in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale
Autovelox e cartelli di segnalazione: nuove misure relative alla distanza
Stretta sulla distanza in cui dovranno essere tassativamente posti i cartelli che segnalano la presenza di un autovelox. Questi, ha riferito Salvini, “dovranno essere segnalati in anticipo nel rispetto di distanze minime, almeno un chilometro fuori dai centri urbani”.
Inoltre il ministro ha sottolineato che “tra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere delle distanze minime differenziate in base al tipo di strada: urbana o extraurbana”.
L’obbiettivo è mettere fine ai casi relativi alle multe multiple. Dunque il fine è evitare che gli automobilisti possano essere sanzionati ripetutamente dopo aver percorso un medesimo tratto stradale.
Altra misura in arrivo è quella inerente ai centri urbani: la distanza tra il segnale e l’autovelox dovrà essere di almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e di almeno 75 sulle altre.
Novità sulla misurazione della velocità
Ci saranno delle novità anche per quel che concerne la misurazione della velocità rilevata dagli autovelox che sarà obbligatoriamente parametrata a quella prevista dal codice per ogni tipologia di strada. Ad esempio 50 chilometri orari nei centri urbani, mentre nelle strade extraurbane gli ‘occhi elettronici’ potranno essere usati solamente per riduzione della velocità non superiore a 20 chilometri orari rispetto al limite ordinario.
Altrimenti detto, eccezion fatte per casi specifici e motivati, gli autovelox non potranno essere collocati su carreggiate in cui limite di velocità è già inferiore di oltre 20 chilometri orari rispetto a quello massimo previsto dal codice della strada per quel tipo di tratto di percorrenza.
Il problema dell’omologazione e la sentenza della Cassazione
Nel decreto, per il momento (non è detto che il tema sarà affrontato in seconda battuta), non ci sono disposizioni circa l’omologazione degli autovelox, questione messa in risalto lo scorso aprile da una sentenza della Cassazione che ha dato ragione a un uomo di Treviso, stabilendo che sono valide solo le sanzioni inflitte con gli ‘occhi elettronici’ omologati.