Apicoltore multato per lo striscione per Gaza al mercato di Desio, sanzione da 430 euro crea il caos politico
Scoppia il caso attorno all'apicoltore multato per aver esposto uno striscione pro Gaza al mercato di Desio e che farà ricorso contro la sanzione
È polemica attorno al caso di un apicoltore multato con una sanzione da 430 euro per aver esposto uno striscione a sostegno della Palestina. “Stop bombing Gaza. Stop genocide”, “stop al bombardamento su Gaza, stop al genocidio”, il messaggio che Marco Borella ha affisso sul banco del suo miele al mercato di Desio, in Brianza, e che i carabinieri gli hanno intimato di togliere, pena la contravvenzione. Ordine al quale l’allevatore si è opposto, rifiutandosi di pagare e rivolgendosi a un avvocato.
L’apicoltore multato a Desio
“Questa non è la lotta di Marco, ma è e deve essere ancora una lotta comune per tutte/i noi, condivisa e diffusa quanto più possibile” ha scritto Borella in un lungo post sui social, in cui ha ringraziato tutti coloro che hanno espresso solidarietà e vicinanza nei suoi confronti.
“Ciò che mi è successo oggi purtroppo è indice di un clima politico pericoloso, fatto di intimidazioni e repressione del dissenso” è quanto sostenuto dall’apicoltore sul profilo della sua azienda, ritenendo che il suo striscione “non istiga ad alcun tipo di odio e non lede i diritti civili e politici di nessuno”.
“Era, è, la richiesta urgente, legittima e inascoltata di porre fine a un massacro indiscriminato, un genocidio tremendo. E totalmente documentato. Una richiesta di pace” ha aggiunto nel post, sotto al quale sono stati diversi i messaggi di sostegno arrivati da tutta Italia.
Le reazioni
Tra i tanti commenti anche quello dell’Anpi della sezione milanese di Dergano: “Uno, dieci, cento, mille striscioni come quello esposto da Marco Borella – scrivono – Per aver esposto questo striscione sopra il suo banco è stato multato. Questa è repressione, questo è fascismo. Esponiamo anche noi questo striscione fuori dalle nostre case, dai nostri luoghi di lavoro, facciamo sentire la nostra voce contro questa guerra contro il popolo palestinese”.
Il caso ha attirato l’attenzione della politica anche a livello nazionale, con il senatore di di Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, che ha annunciato di aver “presentato un’interrogazione su questa brutta repressione del dissenso”.
“Esprimo solidarietà all’apicoltore Marco Borella e alla sua battaglia per la pace in Medio Oriente”, ha dichiarato, sottolineando, come riportato da Repubblica, che “le forze dell’ordine dovrebbero sapere che in Italia vige una Costituzione che tutela la libertà di pensiero e il diritto di manifestarlo pubblicamente”.
Lo striscione pro Gaza
A sostenere Borella è stata in particolare l’Arci Milano, Monza Brianza e Lodi, che lo ha già contattato per mettergli a disposizione i propri strumenti legali: “Marco ci ha detto che presenterà ricorso al giudice di pace di Monza e Brianza, quindi per ora non pagherà questa sanzione, che noi ci siamo offerti di pagare” hanno spiegato in una nota.
“Arci Milano, Monza Brianza e Lodi sarà lunedì prossimo al mercato di Desio, ci auguriamo insieme a tante e tanti, con il nostro quotidiano impegno per la pace, come ha chiesto Marco” ha detto il presidente dell’associazione Maso Notarianni, annunciando il sostegno all’apicoltore.
Secondo quanto ricostruito dall’allevatore di Caslino d’Erba (Como), che non ha però diffuso l’esatto contenuto del verbale, la sanzione sarebbe stata comminata per propaganda politica non autorizzata. Borella aveva esposto il messaggio contro la guerra a Gaza già altre volte al mercato, ma adesso sarà costretto a rinunciare alla sua contestazione almeno fino alla conclusione del ricorso.
“Purtroppo ci sono dei tempi tecnici per il ricorso e nell’attesa temo di non poter prendere ogni settimana un verbale con una multa di quel calibro. Quindi non so se potrò continuare a esporre lo striscione fintanto che non vi sarà un pronunciamento del giudice” ha scritto Borella.