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Antonello Lovato arrestato per l'omicidio di Satnam Singh, l'accusa al titolare di Latina: "Poteva salvarsi"

È stato arrestato dai Carabinieri di Latina Antonello Lovato, titolare dell’azienda nella quale lavorava Satnam Gingh: l’accusa di omicidio doloso

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I Carabinieri di Latina hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonello Lovato, titolare dell’azienda per la quale lavorava Satnam Singh: l’ipotesi di reato per la quale il 38enne è stato arrestato è di omicidio colposo.

Arrestato Antonello Lovato a Latina

Nella mattinata di oggi – martedì 2 luglio 2024 – i Carabinieri della Compagnia di Latina hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonello Lovato, il 38enne titolare dell’azienda presso la quale lavorava il bracciante Satnam Singh.

L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, che ha disposto la custodia in carcere nei confronti del 38enne titolare dell’azienda Agrilovato insieme al padre.

Antonello Lovato arrestato per l'omicidio di Satnam Singh, l'accusa al titolare di Latina: Fonte foto: ANSA
L’Agrilovato, l’azienda di Latina il cui titolare, Antonello Lovato, è stato arrestato per l’omicidio del 31enne indiano Satnam Singh

Per Antonello Lovato, che ha abbandonato in strada il 31enne indiano Satnam Singh dopo che questi aveva perso un arto lavorando presso la sua azienda, l’accusa che ha portato all’arresto è di omicidio colposo.

Il gip contro Lovato: “Condotta disumana”

Giuseppe Molese, giudice per le indagini preliminari (gip), nell’ordinanza di custodia cautelare si è scagliato contro Lovato:

“Prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, non può sottacerti che l’indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire”.

Il testo dell’ordinanza di custodia cautelare

Il gip ha ricostruito quanto successo a Cisterna di Latina il 17 giugno, giorno della morte di Satnam Singh, nell’ordinanza di custodia cautelare:

“Lovato, contrariamente a quanto dovuto, carica il corpo nel furgone e separatamente l’arto amputato. Sempre il Lovato abbandona il corpo e l’arto a via Genova, dandosi alla fuga (…). Ha ragionevolmente previsto il probabile decesso del Satnam, accettando consapevolmente il rischio (..). Lo stato di semi incoscienza, con un braccio amputato e copiosa perdita ematica, rendono, per la valutazione di chiunque, inevitabile l’evento mortale, soprattutto in assenza di un repentino intervento sanitario (…). Fugge con il furgone, provvede a ripulire il sangue: la principale finalità dell’indagato era di tutta evidenza quella di celare l’accaduto, d’altra parte, un suo lavoratore, irregolare sul territorio nazionale, privo di contratto, sguarnito di protezioni anti-infortunistiche e adoperando strumentazione da lavoro non certificata, si era amputato un braccio, perdeva copiosamente sangue e aveva subito altre gravi lesioni”.

La nota sul titolare dell’azienda

Come specificato in una nota dalla Procura di Latina, “sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l’ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale”.

“La consulenza medico legale ha accertato che ove l’indiano, deceduto per la copiosa perdita di sangue, fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato” continua poi il comunicato.

In ultima analisi, secondo gli inquirenti, “la decisione di omettere il doveroso soccorso ha costituito accettazione del rischio dell’evento letale e ha integrato la causa che ha direttamente determinato il decesso”.

L’omicidio di Satnam Singh

L’annuncio dell’arresto di Lovato ha subito raggiunto la comunità indiana del Lazio, il cui presidente, Gurmukh Singh, ha dichiarato: “Stavamo aspettando questa notizia, eravamo arrabbiati. La cosa più brutta che ha fatto è stata quella di lasciarlo davanti alla sua abitazione invece di portarlo all’ospedale. Un incidente può capitare, ma non chiamare i soccorsi è inammissibile”.

Satnam Singh è morto nel pomeriggio di mercoledì 19 giugno all’ospedale San Camillo di Roma, dopo due giorni di agonia in seguito all’incidente avvenuto nell’azienda dei Lovato, quando il suo braccio è rimasto impigliato in un macchinario, che glielo ha tranciato di netto.

Dopo l’incidente Antonello Lovato ha caricato sul furgone Satnam Singh e lo ha scaricato davanti casa sua, insieme alla moglie e a una cassetta contenente il suo braccio mutilato. Sono stati i due ragazzi che ospitavano la coppia indiana, Noemi Grifo e Ilario Pepe, ad allertare i soccorsi.

satnam-lovato Fonte foto: 123RF/ANSA
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