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Andrea Sempio coinvolto nel caso Chiara Poggi non solo per il dna: lo scontrino, le scarpe e le telefonate

Andrea Sempio di nuovo indagato per il delitto di Chiara Poggi: nuove prove tra Dna, scontrini sospetti e chiamate riaprono l'inchiesta

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A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la Procura di Pavia riapre l’inchiesta. Andrea Sempio, amico di famiglia, è di nuovo sotto indagine. Oltre al Dna sotto le unghie della vittima, saranno esaminati: impronte, scontrini e telefonate. La famiglia Poggi, però, non è favorevole a riaprire il caso.

L’analisi del Dna di Sempio

Le nuove indagini si sono concentrate su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, dopo la consulenza genetica presentata dai legali di Alberto Stasi. Secondo i genetisti Lutz Roewer e Ugo Ricci, il Dna trovato sotto le unghie della vittima è “leggibilissimo” e attribuibile a Sempio.

La Procura di Pavia ha quindi disposto un nuovo tampone salivare per la comparazione ufficiale. La richiesta di riapertura del caso era stata respinta due volte dal gip, ma la Cassazione ha accolto l’istanza lo scorso settembre, imponendo l’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati.

Villetta GarlascoFonte foto: ANSA
In foto la villetta di Garlasco nuovamente sotto i riflettori

La Suprema Corte ha precisato che, in caso contrario, il pubblico ministero sarebbe stato costretto a lavorare su un procedimento contro ignoti, con il rischio di inutilizzabilità degli atti.

Dubbi: scontrino, scarpe e telefonate

Oltre al Dna, ci sono nuovi elementi al vaglio degli inquirenti. Le scarpe con suole a pallini, che hanno lasciato impronte nella villetta di via Pascoli, sono state riconsiderate: secondo le nuove perizie, non è possibile determinarne con precisione la misura. Questo riapre la compatibilità con il numero 44 che calza Sempio, già escluso per anni.

Altro punto chiave è lo scontrino del parcheggio di Vigevano, mostrato da Sempio per provare che non fosse a Garlasco la mattina del delitto. Gli inquirenti sospettano si tratti di un alibi precostituito, considerando che è stato conservato oltre un anno.

Ci sono poi tre telefonate partite dal cellulare di Sempio nei giorni precedenti l’omicidio, l’ultima il 7 agosto 2007, quando sapeva che Chiara era sola in casa. Una quarta chiamata è partita dal fisso di casa Sempio lo stesso giorno. Tutte le telefonate sono brevi, di pochi secondi, e mai spiegate in modo convincente.

Riapertura del caso non piace ai familiari: Sempio sta male

La riapertura del caso ha scosso profondamente la famiglia Poggi. La madre di Chiara, Rita Preda, ha parlato di un “calvario” e ha ribadito che “valgono le sentenze”. Anche il fratello Marco si è detto contrariato, ma ha comunque collaborato con i carabinieri per ricostruire i rapporti con Sempio e i movimenti di quell’agosto 2007.

Sempio, 37 anni, è provato dalla nuova ondata di sospetti. Dopo il rifiuto al prelievo volontario di Dna, oggi è obbligato a farlo davanti a un giudice. Il suo avvocato, Massimo Lovati, conferma che il suo assistito “sta male” e ha lasciato il lavoro nel centro commerciale vicino a Casteggio, evitando il contatto con il pubblico.

Intanto, la Procura sta raccogliendo nuove testimonianze e riesaminando tutti i reperti conservati. Potrebbe esserci anche un “Ignoto 2”, l’altro presunto killer rimasto impresso sotto le unghie della vittima.

andrea-sempio-chiara-poggi-1 Fonte foto: ANSA
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